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IL NAPOLI si ferma a NOVARA: 1-1 al S.Piola. Riflessioni.

FORMAZIONI e MARCATORI

NOVARA (5-3-1-1): Ujkani; Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi, Gemiti; Marianini, Radovanovic, Mazzarani; Marco Rigoni; Rubino. A disposizione: Fontana, Labrin, Pesce, Porcari, Jeda, Morimoto, Granoche. Allenatore Attilio Tesser.

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Dzemaili, Hamsik, Dossena; Pandev, Lavezzi; Cavani. A disposizione: Rosati, Fideleff, Fernandez, Gargano, Inler, Zuniga, Mascara. Allenatore Walter Mazzarri.

Marcatori. Radovanovic (No) al 67′ – Dzemaili (Na) all’84′

Dalle gioie immense della Champions alle amarezze del Campionato. Il Napoli non riesce ad espugnare l’ostico, ma tutt’altro che invincibile campo del Novara, strappando un pareggio tutto sommato giusto, ma che non rende onore alla squadra azzurra e, peggio ancora, relega il Napoli per un’altra giornata ai margini delle posizioni che contano.

Ormai è un tormentone. Champions o Campionato? La scelta è stata dettata dal campo e non da perverse logiche di politica societaria o di spogliatoio.

Il dato certo è che gli azzurri hanno compiuto un’impresa storica in Europa e che le energie spese per giocare ogni tre giorni e le difficoltà fisiche, tecniche e di ambientamento dei nuovi innesti non hanno consentito alla società Partenopea di gestire al meglio le due competizioni. Il famoso discorso della “coperta corta”è stato una costante per tutte le squadre italiane, e non solo, che si sono affacciate alle porte della Champions League (vi ricordo le esperienze di Fiorentina, Lazio, Udinese su tutte), squadre che, pur non possedendo mezzi economici e finanziari a livello delle “big” del calcio mondiale, hanno compiuto il passo più lungo della gamba, trovandosi a confrontarsi per la prima volta con le grandi del calcio europeo.

Penso in pochi, anche per le scarse credenziali e l’inesperienza della squadra azzurra, credevano che il Napoli avesse la forza e la possibilità di qualificarsi agli ottavi di Champions in quel girone e con quelle avversarie, e si sa che tanto più l’impresa è titanica, maggiore è la gioia e l’estasiante incredulità nel compiere l’impresa.

Ebbene il Napoli l’impresa l’ha compiuta e la gioia ce l’ha regalata e tutti, penso proprio tutti, difficilmente scambierebbero oggi le sensazioni provate con altro, ammesso e non considerato che lo Scudetto poteva (e potrebbe) essere nel DNA della squadra azzurra, ma non è detto che il Napoli l’avrebbe vinto senza la Champions League.

Per il tifoso, e forse anche per il commentatore ed il cronista, attualmente appare inutile fare dietrologia, su quello che sarebbe stato o potuto essere il mercato del Napoli, sui soldi spesi dal Presidente o su altro….l’importante è e sarà solo andare avanti partita per partita (sperando in una maggiore determinazione rispetto alla gara di Novara, ovviamente) e alla fine tirare le somme.

Una cosa, però, deve essere ben chiara: De Laurentiis  segue e ha dichiarato di seguire la politica dei piccoli passi, con un occhio particolare al bilancio, quindi, non si potrà vincere sempre e ottenere tutto e subito….è impensabile di arrivare tra le prime squadre d’Europa e vincere lo scudetto, almeno per ora. Il Presidente sa anche che perdere il treno Champions, non qualificandoci quest’anno tra le prime due (o tre) squadre in campionato sarebbe una perdita economica e di immagine internazionale non di poco conto, quindi farà di tutto per non depauperare il patrimonio “internazionale” conquistato, attraverso scelte societarie e di mercato oculate e mirate al raggiungimento di entrambi i risultati, quello economico e quello sportivo, che a volte possono collimare e andare di pari passo.

Tutti dobbiamo essere consapevoli che la crescita del Napoli avverrà di pari passo con il suo fatturato, anche perchè il Presidente di soldi propri non ne sgancerà mai  e ad essere coerenti l’ha sempre più o meno esplicitamente affermato o fatto capire. Il Napoli è da lui gestito, ma dovrà camminare con le proprie risorse, mai vi saranno esborsi o perdite di bilancio da colmare con ricapitalizzazioni che prevedano sacrifici personali. Ma stiamo sicuri che i proventi della Champions e qualsiasi altra entrata verrà utilizzata per far crescere squadra e, di conseguenza, la Società.

 
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