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Il Napoli torna alla vittoria : 2-0 al Verona

Il Napoli torna alla vittoria dopo i 2 pareggi contro Genk e Torino che hanno lasciato uno strascico polemico durante le 2 settimane di sosta, appesantite da un ingiustificato pessimismo e disfattismo, alimentato da stampa e opinionisti sempre pronti a stupire con effetti speciali e poco propensi a comprendere i motivi di un periodo opaco. Tutto al netto dell’intervento Presidenziale, giusto nel contenuto, anche se come sempre estremo nella forma.

I 3 punti dovevano essere un “must” e sono arrivati, anche se non con una prestazione brillante, con gli azzurri che, soprattutto nel primo tempo, hanno sofferto oltremodo l’avversario (spiegherò dopo perchè), non riuscendo a proporre il gioco con continuità e rischiando qualcosina di troppo, con un attaggiamento di avvilimento e confusione nella parte centrale del primo tempo che non è stato piacevole.

2-0 con doppietta d’autore del redivivo Milik, sbloccatosi con la Polonia dopo un mese e mezzo di latitanza (per motivi di forma post infortunio), rinvigorito e finalmente tornato ad essere decisivo anche in maglia azzurra. Giocatore fondamentale per questa squadra.

La risposta positiva di Milik non è stata la sola nota lieta della serata, anche Insigne, autore di una prestazione non eccezionale e poco brillante, ha mostrato di aver compreso la situazione, giocando da seconda punta dopo un anno (di rifiuto) e mettendosi al servizio del Mister e della squadra, impegnandosi e pensando a giocare, più che a polemizzare con allenatore e con se stesso.

Un Insigne finalmente applicato e concentrato sul campo, a prescindere dalla brillantezza della prestazione e delle giocate, ancora a corrente alternata, condite dall’assist a Milik per il 2-0 che ha chiuso la gara.

Anche Piotr, che ieri è partito dalla panchina, è entrato con piglio diverso e una voglia rimasta sopita in questo inizio di stagione, per lui veramente poco edificante.

Questa le note positive dei 3 “figliol prodighi” azzurri.

Si è rivisto anche Younes, alla prima da titolare, con alcune giocate  e ancora un pò di ruggine. Ora si aspetta solo Lozano e la crescita del suo rendimento.

Oltre alla prestazione dei singoli, migliorate, e che avevo individuato come una delle concause del periodo negativo, avevo scritto di alcune scelte tecnico-tattiche di squadra importanti e che per me dovevano  essere valutate e messe in pratica.

Riporto testualmente.

Se tiriamo le somme 2 sono i fattori tattici deleteri:

1)  tridente senza una punta di stazza e di ruolo sempre male, non ha prodotto pericolosità nè reti.

2)  Involuzione del gioco quando Fabian Ruiz non gioca centrale di centrocampo, sul quale va scaricata la palla per far partire l’azione. Senza si imballa tutto il gioco, perchè Allan non ha i piedi giusti per far partire l’azione e Piotr non è nè in forma, nè forse adatto a fare il centrocampista centrale, tantomeno se non ha le energie giuste. Elmas è ancora giovane e va usato con attenzione, per non caricarlo di responsabilità eccessive.”

Ancelotti ha proposto Milik al centro dell’attacco e il risultato si è visto (anche se la seconda punta è stata a sorpresa Insigne e non Mertens, scelta necessaria proprio per far giocare Younes e Lorenzo insieme).

Ha inoltre schierato Fabian con Allan, dimostrando di aver ben compreso la sua necessità per la partenza dell’azione, solo che il Verona ha pressato con 5 uomini centralmente, ha creato densità e , nonostante la presenza di Fabian, il gioco in prima costruzione è stato vanificato dalla mossa tattica di Juric, che aveva prodotto effetti positivi analoghi anche contro Pjanic & C allo Stadium, interdetti dal pressing alto gialloblu.

Nella visione del bicchiere mezzo pieno altri 2 fattori :

- i 3 punti hanno consentito di recuperarne 2 all’Atalanta, con il 3° posto ora a un solo punto.

- L’ulteriore “clean sheet”, addirittura la 5^sulle 10 partite stagionali e nelle ultime 8 , in cui abbiamo preso solo 3 reti, dimostrando, dopo le 2 gare agostine, dimostrano che il Napoli ha ritrovato una grande solidità difensiva.

Basti pensare che nelle ultime 8 il Piemonte ne ha presi 6 (9 stagionali, solo uno in meno del Napoli) e l’Inter 6 (3 in meno degli azzurri, ma, ripeto, ben 6 nelle ultime 8 partite).

Nelle ultime 8 Piemonte Calcio e Inter hanno preso il doppio delle nostre reti, A beneficio della statistica che sostiene che chi subisce meno vince e che riportiamo oggi, come altri hanno riportato dopo le prime giornate.

Napoli miglior difesa della serie A nelle ultime 6 giornate.

Ma veniamo alla gra e alla tattica.

FORMAZIONI e TATTICA

Dopo la sosta non è mai facile, nonostante il non periodo felice che l’ha preceduta dovesse comportare punti e risveglio.

Ancelotti deve fare i conti con l’infortunio di Maksimovic (che non ha ancora recuperato dalla rottura della fibra muscolare) e con il parziale recupero di Mario Rui (ancora a riposo, credo in vista della trasferta di Champions di mercoledì) e le condizioni non ottimali di Ghoulam, escluso anche per motivi tattici.

Schiera Manolas (non convocato dalla Grecia) con KK (impegnato in un’unica amichevole col Senegal 7 giorni prima), anche per contribuire al loro affiatamento in partita, considerata l’assenza per squalifica di Kalidou.

Malcuit e Di Lorenzo i terzini, : il francese trova un pò di minutaggio, con Rui ancora non al top e preservato, Di Lorenzo preferito a Ghoulam a sinistra, non solo per le condizioni ancora non ottimali dell’algerino, ma anche per tenere un terzino bloccato per precisa scelta tattica.

A centrocampo si rivede la coppia Allan-Fabian (con lo spagnolo un pò affaticato per gli impegni con la Spagna, ma indispensabile nel nostro 11, soprattutto in mezzo al campo, per quanto scritto prima).

Ancelotti rilancia Younes, alla prima di titolare e dopo l’ennesimo chiarimento con Insigne (e con Raiola), dopo oltre un anno lo rimette punta, per farli giocare entrambi e farli coesistere ed al contempo per  far rifiatare Mertens (che ha giocato col belgio) e preservarlo per il Salisburgo.

Milik di punta, rinvigorito dal gol con la Polonia.

Juric schiera il suo 3-4-2-1 aggressivo e con baricentro centrale molto alto.

Kumbulla-Rhamani e Gunter i centrali difensivi, Faraoni e Lazovic gli esterni, Veloso e Amrabat i 2 centrali, Zaccagni e Pessina alle spalle dell’unica punta Stepinski.

LA TATTICA

Ancelotti  schiera Di Lorenzo terzino sinistro bloccato, Allan a copertura dei 2 centrali, Fabian più avanzato per sfuggire al pressing alto di Juric, Insigne punta a combinare con Younes a sinistra e ad appoggiare Milik in attacco, con minori compiti difensivi di copertura (che faceva sull”esterno).

Si creano i duelli sugli esterni Faraoni-Younes, Lazovic-Malcuit.

Con questa nuova disposizione forzata dei terzini il Napoli è stato penalizzato sugli esterni, è mancata la spinta di Rui a sinistra, nonostante Di Lorenzo abbia risposto come sempre alla grande anche al nuovo ruolo (ma da terzino più bloccato e con altre caratteristiche e compiti odierni), mentre a destra Malcuit non è riuscito a conferire lo stesso apporto difensivo del titolare nel ruolo.

Questo è stato il motivo principale delle difficoltà degli azzurri in fase di costruzione, considerando il pressing alto portato da Juric centralmente, con ben 4 uomini che hanno pressato altissimo, Zaccagni, Pessina, Veloso e Amrabat, seguiti da un centrale (di solito Gunter) che si staccava dal terzetto, andando ad accorciare verso il proprio centrocamo, stabilmente posizionati sulla trequarti del Napoli.

Questo intasamento della zona centrale permetteva di schermare i 4 azzurri che potevano impostare l’azione, ossia i 2 difensori centrali e i 2 centrocampisti centrali, infatti KK e Manolas hanno spesso appoggiato l’azione sui terzini, costretti dall’avere schermati i 2 centrocampisti, sui quali non hanno potuto quasi mai scaricare la palla..

Sia Di Lorenzo nell’insolita posizione di sinistra, che Malcuit a destra, non sono spesso riusciti a far ripartire l’azione con precisione.

L’alternativa era saltare la linea di centrocampo con palle filtranti o lanci lunghi, senza possibilità di scambio nelle retrovie, altrimenti si sarebbe rischiato (Allan ne ha aperse alcune) di perdere palla in zona pericolosa.

Gli azzurri non sono stati sempre precisi, sia nei passaggi che nei dimpegni, la precisione è stata al limite, 80%, molti sotto media, hanno sbagliato qualcosa di troppo Malcuit, KK, Allan, Callejon e Younes, oltre ai 2 terzini.

In avanti Insigne e Younes non ha nno creato granchè, bravo Milik a finalizzare l’unica plla gol capitatagli in una prima frazione giocata benino nei primi 15 minuti e in cui siamo stati in balia degli avversari almeno per 20 minuti (ringraziamo come ogni partita San Meret per ben 4 parate decisive stavolta, una doppia miracolosa), sino al gol che per fortuna ci ha portati in vantaggio.

Nella ripresa leggermente meglio, col gol del raddoppio da bomber di Milik, arrivato dopo 20 minuti di non eccessiva sofferenza, in cui gli azzurri avevano già sfiorato il vantaggio con  Insigne e Fabian, creando in altre occasioni i presupposti per arrivare a chiudere la gara.

Nel finale il Verona è stato pericoloso in almeno 4-5 occasioni, ma per fortuna tutte le conclusioni hanno sfiorato i pali, il Napoli ha trovato un palo clamoroso con Mertens, stampato con un bolide di destro da posizione defilata.

Il record di Diego resiste clamorosamente da 3 gare.

A proposito di pali, siamo a 6 stagionali.

Sono tornati i 3 punti e quello di partenza per crescere anche dal punto di vista del gioco e della condizione (non siamo brillanti anche in corso di gara e corriamo poco, ad eccezione che contro il Liverpool, vedremo più avanti se siamo un diesel o se è anche una questione di tensione di gara).

Insomma non è una vittoria-panacea, ma muoviamo classifica e teniamo un pò più alto il morale.

A Salisburgo il gioco si farà duro e vedremo di che pasta siamo fatti.

#FNS

 

 

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Gerardo Casucci

    Analisi perfetta! Aggiungerei che continuiamo a non avere rigori a favore, tanto da far pensare a un preciso disegno, la qual cosa, se confermata, sarebbe molto grave. Grazie ancora per il sostegno e la competenza.

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