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Napoli, 3 punti con la Samp e sono d’oro

Il Napoli vince ancora dopo la sosta natalizia, la sesta volta consecutiva, stavolta con un gol al 95°addirittura del debuttante Tonelli, che ribalta l’iniziale vantaggio della Samp, arrivato per un autogol di Hysaj a metà del primo tempo,  e dopo il momentaneo pareggio di Gabbiadini (entrato nella ripresa).

Tonelli e Gabbiadini ci regalano 3 punti ormai insperati.

Una partita che ho definito ironicamente “esoterica”, in cui si sono materializzati gli spiriti del partente Gabbiadini e dell’enigmatico Tonelli, ai margini della squadra per mesi e pronto al “forzato” al debutto per la squalifica di Albiol e la concomitante assenza di Koulibaly. Preferito a Maksimovic, ancora a corto di nozioni sarriane.

3 punti pesantissimi per come si era messa la gara, la cui perdita avrebbe potuto incidere su morale e classifica in maniera devastante, invece la “ciorta”ha girato rispetto al periodo nero (ottobre e novembre) e ha premiato gli azzurri, che concludono il girone di andata a soli -3 punti rispetto alla passata stagione.

38 punti sono un buon bottino, non certo una media da primi della classe, ma vanno letti alla luce della vittoria del Girone di Champions (che leva non poche energie) e degli infortuni, di Milik in primis (ci è voluto tempo per trovare la soluzione offensiva senza prima punta) e di Albiol e poi di Koulibaly (ancor prima di Chiriches, che nn ha consentito riposo per Albiol, determinandone l’infortunio).

Con i 2 centrali insieme in campo il Napoli ha ottenuto 9 vittorie e 3 pareggi in 12 gare, subendo solo 7 reti, senza la coppia sono arrivate ben 4 sconfitte e 4 pari nelle restanti 12 partite, con la bellezza di 19 reti subite.

Un dato che spiega bene i problemi difensivi degli azzurri.

Ma veniamo alla partita.

Una vittoria arrivata dopo un primo tempo bruttino, con molti errori (19 le palle perse, tante), con gli azzurri un pò imballati per gli allenamenti fatti durante le feste e su un terreno di gioco non perfetto, duro e sconnesso a causa del freddo gelido di questi giorni.

La manovra non è stata fluida, nè veloce, anche grazie al pressing alto di Giampaolo, che creava densità nelle zone di possesso azzurro, rendendo difficile il disimpegno e la partenza dell’azione dalle retrovie, già penalizzato dalle assenze dei 2 centrali, di Ghoulam, con Hysaj e Chiriches recuperati dell’ultim’ora e ancora non al meglio della condizione.

Decisiva l’espulsione di Silvestre, con la Samp rimasta in 10 nella ripresa e per gran parte di essa.

Espulsione che ha creato non poche polemiche e che l’arbitro ha deciso di decretare, con il difensore doriano, già ammonito, che andava stupidamente a disturbare Reina da tergo al momento del rilancio del portiere.

Un episodio sicuramente da moviola, ma determinato da una enorme ingenuità del difensore della Samp, a prescindere dall’entità del tocco sul piede di appoggio del portiere.

Stavolta ci ha detto bene, senza dimenticarci dei rigori negati a Pescara e a Genova e della mancata certa espulsione di Kalinic a Firenze. Quindi come gira la fortuna, anche gli episodi arbitrali pro e contro si alternano. Diverso quando girano in una sola direzione….e non è il caso del Napoli.

Quindi la questione e il dibattito si aprono e si chiudono qui.

Con la Samp in 10 il Napoli attacca, bombarda la porta di Puggioni (ben 8 le parate del portiere doriano, 4 i miracoli), riesce a trovare il gol del pari con Gabbiadini (al quale riesce la deviazione quasi sulla linea di porta su assist di callejon) e il gol della vittoria al 95°di Tonelli, nel tripudio generale del San Paolo, che per un attimo si scrolla il gelo di dosso.

Sarri ha ribadito e ben spiegato nella conferenza post gara le motivazioni di un primo tempo non all’altezza, con gli azzurri che non sono riusciti ad ovviare al pressing della Samp, lo stesso che predica lui e che le squadre avversarie cercano di neutralizzare con cambi di gioco per uscirne dalla morsa e che il Napoli non ha eseguito, spesso restando impegolato in difficili disimpegni nel traffico, che ne rallentavano la manovra sul nascere (non fluida anche per le condizioni del campo e per il surplus di lavoro atletico nella sosta).

Dopo un inizo confortante, 12 minuti giocati a buon ritmo e con 4 potenziali occasioni (tiro sballato di Insigne e un altro centrale, punizione di Mertens dal limite di poo alta, cross di Strinic di un soffio alto per Mertens), il Napoli ha cominciato a commettere alcuni errori nei passaggi, perdendo qualche palla di troppo.

Su tutti Allan (7 le palle perse nella sua ora di gara), ma anche Hamsik impreciso (4 errori in pochi minuti, alcuni anche in zona “rossa”), Jorginho per niente illuminante.

Il Napoli riesce a uscire poco palla al piede, solo una manovra pericolosa tra il 13° e il 26°, che si conclude con un tiro di Mertens bloccato in 2 tempi da Puggioni.

Buon inizio per Tonelli, che gioca semplice, e Chiriches , che chiude varchi e recupera molti palloni, la linea difensiva tiene e si muove con dicreta precisione.

La Samp si rendeva pericolosa solo con un paio di conclusioni da fuori di Alvarez (bloccata facilmente da Reina) e di Barreto (alta).

Nel momento peggiore del Napoli, però, gli avversari si fanno pericolosi, prima con una punizione dal limite di Alvarez, che accarezza la traversa con Reina fuori causa.

Poi con l’azione del gol del vantaggio, con Chiriches che fallisce l’anticipo e si lascia sfuggire Shick sulla fascia, favorendone dribbling e penetrazione in area, sul cui cross ravvicinato Hysaj devia la palla nella propria porta con il corpo, per anticipare Quagliarella, pronto alla facile deviazione ravvicinata.

Il Napoli , già appesantito e poco preciso, si innervosisce per il gol subito e la manovra, sino a quel momento un pò imballata, si involve ulteriormente, producendo un pessimo quarto d’ora finale, senza sussulti particolari.

Forse il peggior primo tempo degli azzurri dopo quello di Pescara.

Il Napoli ha l’occasione giusta per trovare subito il pari a inizio ripresa, ma Mertens spara alto di controbalzo a pochi metri dalla porta.

Lo spirito con cui il Napoli è entrato in campo fa ben sperare, meno i tiri alti di Hamsik (2) e Insigne, che difettano di mira.

Dopo 15 minuti entrano Muriel per Quagliarella (per fruttare il contropiede) e Zielinski al posto di un generoso, ma confusionario e poco redditizio Allan.

Il cambio non sortisce gli effetti sperati nell’immediato, anzi è la Samp che si fa pericolosa con un tiro di Shick deviato da Chiriches in angolo.

Sul corner seguente l’espulsione chiave di Silvestre.

Giampaolo si cautela con l’ingresso in campo di Dodò per Shick, con spostamento di un ottimo Regini al centro della difesa.

Il Napoli comincia ad attaccare con continuità, la palla buona è ancora per Mertens, che non riesce a mettere in porta un diagonale in area da posizione molto favorevole.

A 20 dal termine, la mossa della disperazione, fuori Jorginho, dentro Gabbiadini e 4-2-4, come a Bergamo, ma stavolta con un uomo in più. Una soluzione che Sarri non gradisce e che soffre per essere costretto a proporre.

Il Napoli attacca, ci prova 2 volte proprio con Gabbiadini (di testa centrale e di sinistro fuori), alla terza su assist di Callejon (pescato da Insigne) segna, deviando in rete alla meglio la palla.

1-1 a 15 dal termine.

Il Napoli si butta in massa in attacco (e rischia con Muriel fermato da una gran parata di Reina), ci prova in ben 7 occasioni (ben 3 i miracoli del portiere) e riesce a trovare l’insperata vittoria al 95° con un mini rigore in movimento di Tonelli, che fa parecchi infarti.

Si ricomincia con gli assist di Strinic e Callejon e le reti di Gabbiadini e Tonelli, con un pò di fortuna, quella che ci è spesso mancata e che stavolta ci premia.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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