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Il Napoli va oltre la sosta e non si ferma : 2-0 a Verona

Il Napoli vince con un secco 2-0 contro l’ostile Verona, tra cori beceri e soliti insulti della tifoseria di casa, espugna il Bentegodi, campo storicamente ostico, lasciandosi alle spalle tutti i dubbi e le perplessità conseguenti la sosta delle nazionali, tra stanchezza, infortuni e concentrazione sul match.

Felicissimi per il gol (e l’assist) di Insigne, che ha purgato gli avversari proprio nel momento in cui gli insulti, a lui e ai napoletani, cominciavano a diventare pressanti e insistenti, una sorta di “Giustizia Divina”, che esiste nel calcio come nella vita (mai dimenticarlo).

Un applauso enorme va a Sarri, che ha saputo gestire ancora una volta da “Maestro”, non solo la concentrazione e la tensione della squadra, scesa in campo con il solito piglio e la solita mentalità, ma anche i momenti della gara, su tutti la sostituzione di Callejon per El Kaddouri, evitando quella di Lorenzo, che fino a quel momento non era stato affatto tra i migliori, non riuscendo a trovare la giocata vincente e sbagliando qualcosa di troppo. Sarri gli ha dato fiducia (sapendo che lui avrebbe potuto inventare qualcosa, molto più del compagno di reparto) e Lorenzo è stato bravissimo a contraccambiarla, risultando decisivo per le sorti del match (commovente l’abbraccio da “figliol prodigo” all’allenatore dopo la rete dell’1-0)

Una vittoria importantissima, non solo perchè ottenuta su un campo difficile e contro una squadra alla frutta (seppur nettamente più scarsa di noi), che avrebbe dato l’anima (com’è stato) pur di non soccombere e portare a casa i primi 3 punti del Campionato (ricordo che allo stato è ancora a zero vittorie dopo 13 giornate), cercando di salvare la panchina del proprio allenatore, confermato nonostante la posizione di classifica, ma perchè le insidie derivanti dalla sosta (condite dagli infortuni di Mertens e Gabbiadini e la stanchezza fisica di molti nazionali, in primis del Pipita), necessitavano di verifica, ancora una volta positiva, con nostra immensa gioia.

Nonostante la pochezza tecnica dell’avversario, consideravo questa gara più importante e difficile di quella di lunedì prossimo contro l’attuale capolista Inter, proprio per gli anzidetti motivi e i 3 punti ottenuti assumono un valore doppio, perchè conferma assoluta della crescita della squadra, che ha conquistato 13 punti su 15 nel ciclo “terribile” delle 5 gare contro le medio-piccole, segnale importante per la nuova mentalità acquisita dal gruppo, che non si rilassa contro avversari più abbordabili sulla carta, ma gioca e combatte come se di fronte ci fossero avversarie blasonate. Macina gioco e colpisce al momento opportuno, anche con una aumentata dose di cinismo e consapevolezza dei propri mezzi.

Ovviamente non guardiamo la classifica e alle avversarie, ma pensiamo a noi, a vincere e a giocare gara dopo gara, perchè la mentalità vincente si acquisisce così, vincendo e/o giocando per vincere anche le amichevoli (come quella col Bruges di giovedì…se si giocherà per motivi di ordine pubblico), ma anche stavolta affronteremo con il massimo rispetto la capolista Inter, che, reduce da un facile 4-0 al Frosinone e avanti a noi di soli 2 punti, ci farà visita al San Paolo nel posticipo serale di lunedì prossimo (30 novembre, ore 20,45), accolta da una bolgia di 60.000 anime azzurre, visto il “sold out” della prevendita.

L’Inter non offre un gioco spettacolare, non ha uno schema di gioco, ma continua ad ottenere punti, spesso in maniera fortunosa e immeritata, ma come capitato con la Fiorentina, nell’ 1-4 casalingo subito con i  viola, i nodi verranno al pettine, sperando che quel pettine si incastri nel Ciuffo di Mancini già lunedì al S.Paolo, gara in cui vedremo se il calcio (degli azzurri) riuscirà a prevalere sull’anticalcio dei nostri avversari.

Tranne l’Inter, le nostre avversarie non hanno avuto un turno favorevole, tutte bloccate su pareggi, non imprevedibili per ragioni statistiche più che basate sulla forza delle avversarie, tutte ampiamente alla portata e che, invece, hanno sottratto punti preziosi a Roma, Fiorentina e Lazio, fermate sul pari, rispettivamente da Bologna, Empoli e Palermo, che vagano tutte ai margini della zona salvezza.

Ebbene Bologna, Fiorentina e Lazio erano le uniche 3 squadre a non aver ancora pareggiato in Campionato dopo 12 giornate e tutte e 3 hanno cancellato la voce “zero” alla casella delle “x”, per questo la statistica (che ha un suo peso) ha imposto le sue regole, come sempre accade, in questo turno di Campionato.

Il Napoli, dunque, recupera 2 punti su tutte e 3 le squadre, piazzandosi al 2° posto in classifica, insieme alla Fiorentina, a quota 28, con l’Inter prima a 30 punti e la Roma quarta a 27.

Leggermente più staccate le altre potenziali avversarie, con la Juventus che, in una gara a dir poco bruttina, si sbarazza dell’inconsistente Milan, vincendo per una rete a zero e scalando pericolosamente la classifica (9 punti nelle ultime 3 gare, 16 nelle ultime 7), portandosi dal 14° al 6° posto, a quota 21 punti, sempre 7 dagli azzurri (ancora pochi) e a 9 dalla prima posizione (che a questo punto del Campionato possono anche essere niente).

Parecchio indietro Lazio e Milan, relegate al 7° e all’8°posto. la prima in periodo negativo da 4 giornate (3 sconfitte e un pari deludente), la seconda che si è di nuovo inceppata, non riuscendo a trovare continuità nei risultati e con un gioco totalmente assente.

I numeri vedono l’Inter davanti al Napoli di un solo gol nella classifica dei gol presi, 7 quelli dei nerazzurri, 8 noi, ma per gli azzurri devono farsi altre considerazioni, visto che 6 reti su 8 sono state prese nelle prime 3 gare (quelle prima della rivoluzione tattica) e solo 2 nelle restanti 10 gare (1 nelle 4 di Europa league), con un record storico per Reina, imbattuto da 467 minuti e spesso spettatore non pagante (mi riferisco ai tiri in porta subiti, circa 1 a partita e per gli zero brividi corsi), che lo pone in cima alla classifica dei portieri meno battuti del momento in Europa, davanti a un certo Neuer, che lo ha costretto ad un anno di panchina al Bayern…e queste pure sò soddisfazioni.

Siamo, invece, terzi nella classifica dei gol fatti, 24 (ma primi in Europa, se consideriamo le Coppe, dove ne abbiamo fatti 16 in 4 gare, 40 in totale, quindi, in 17 partite), dopo Roma a quota 29 (ma 15 subiti, quasi il doppio di noi) e Fiorentina a quota 26.

Vogliamo parlare di chi comanda la classifica dei cannonieri in Italia ???

Ovviamente Higuain a quota 10 (davanti alla coppia Kalinic e Eder a 9), con Lorenzo ai margini del podio a quota 7.

Ecco la speciale classifica, che vi propongo con aggiornamento settimanale, quella di assist e gol (stagionale), numeri impressionanti:

Higuain 12+3= 15

Insigne 7+6 =   13

Mertens 4+2 =   6

Callejon 4+2= 6

Hamsik 2+3= 5

Allan 3+5= 8

Gabbia 5+2= 7

El Kaddouri 1+4= 5

Maggio 1+0 = 1

Jorginho 0+3= 3

Ghoulam 0+2 = 1

Valdifiori 0+1 = 1

Lopez 0+1= 1

Ma veniamo alla gara di ieri :

Sarri schiera il solito 11 titolare, con le defezioni di Koulibaly (squalificato), Mertens e Gabbiadini (infortunati)

Mandorlini, all’ultima spiaggia, propone un 4-3-3, ma dovendo fare a meno di molti giocatori, tra i quali Matuzalem e Sala (oltre a Marquez, Romulo e Viviani) , portando Toni in panchina per la prima volta dopo quasi 3 mesi dall’infortunio. In avanti giocano Pazzini (unica punta centrale), con ai lati Jankovic e Gomez.

Il Napoli fa la gara dal primo minuto, il Verona si rintana in 10 davanti alla porta di Rafael.

Al 5° minuto la prima occasione clamorosa è per Hamsik, bravo ad impostare l’azione e nell’inserimento, male nella conclusione a due passi da Rafael su preciso assist filtrante di Callejon.

Gli azzurri manovrano in scioltezza e con una discreta precisione, ma non riescono a trovare varchi nella arroccata difesa gialloblu, con i veronesi che riescono a partire di rado e si rendono pericolosi in un’unica occasione, nata da un errato rinvio di Albiol, qualche apprensione per Reina, ma l’azione sfuma sul fondo.

Il Napoli fa girare bene la palla con Hamsik e soprattutto con Jorginho, ma cerca con insistenza la penetrazione centrale, dove Higuain resta imbottigliato tra almeno tre avversari, allora gli azzurri ci provano con lanci continui per i tagli di Callejon ed Insigne, ma non riescono a trovare la giusta finalizzazione.

La difesa azzurra, sempre molto alta, tiene bene sia sugli esterni che centralmente (ottimo Chiriches su Pazzini) e, grazie al pressing alto riusciamo spesso a recuperare palla sul nascere, non consentendo al Verona alcuna ripartenza.

Al 19° ci prova Higuain dal limite dopo perfetta azione imbastita dallo stesso Pipita con assist di testa conclusivo di hamsik al limite dell’area, palla che sibila vicino al palo destro di Rafael.

Il Napoli è tambureggiante, ci prova ancora con Higuain da posizione defilata (tiro alto e fuori), poi con un bolide di Hamsik dalla distanza che sfiora il palo.

Due azioni che nascono da palle recuperate sulla trequarti avversaria vengono sprecate per due fuorigioco millimetrici di Higuain, su assist di Jorginho e Insigne.

C’è una sola squadra in campo : il Napoli, che però non riesce a trovare la via del gol, con Ghoulam e Hysaj che appoggiano la manovra senza affondare (ricordo che Mandorlini ha messo due mezze punte larghe e veloci su di loro, come Jankovic e Gomez, che ripiegano molto, partecipando alla fase difensiva), non creando superiorità sugli esterni, il che costringe gli azzurri a procedere spesso per vie centrali.

Si tenta sempre la strada degli inserimenti in area, della triangolazione al limite e del tiro da fuori, ci prova Higuain nuovamente, ma Rafael blocca.

Un primo tempo che ricalca molto le gare di Carpi e Genoa, con il Verona che si limita a fare muro e gli azzurri che trovano difficoltà a finalizzare l’enorme mole di gioco creata da Jorginho e compagni. Higuain si sbatte, Hamsik ci prova, Callejon taglia in continuazione (spesso a vuoto), mentre Insigne sembra in giornata storta, poco concreto e con qualche errore di troppo nel dribbling, nell’assist e nella scelta del da farsi.

Termina 0-0, un primo tempo a senso unico, in cui è mancata un pò di cattiveria sottoporta, ma con la consapevolezza che la gara,una volta sbloccata, sarebbe potuta essere condotta in porto con facilità, vista la pochezza dell’avversario.

La ripresa inizia come era finito il primo tempo, con il Napoli che cerca di sbloccare il risultato ed il Verona che si difende come può, cercando di metterla sotto l’aspetto della fisicità.

Occasione buona per Higuain dopo 5 minuti, il suo tiro da posizione defilata viene parato da rafael, che devia in angolo coprendo bene il primo palo.

Il Napoli comincia a sbagliare qualcosina, soprattutto con Insigne, che perde palla di frequente.

Un paio di scontri di gioco e un tiro di Jankovic (il primo e l’ultimo verso la porta azzurra), che viene bloccato da Reina, accendono un pò la spia : è il momento di dare una svolta alla gara!!!

Sarri manda in campo El Kaddouri, ma non per Lorenzo, sino a quel momento il maggior indiziato ad uscire per quello che era il suo rendimento in campo, bensì per Callejon, perchè queste gare si sbloccano con un’invenzione, che è presente più nel dna di Insigne che dello spagnolo…ed è questa la mossa della svolta : Lorenzo resta in campo, sotto le bordate di cori e insulti dei veronesi, e dopo un minuto dalla sostituzione, riceve da Hamsik al limite dell’area centralmente e con un tiro preciso rasoterra fulmina Rafael, con la palla che tocca il palo interno e si insacca. 1-0 Napoli e Giustizia Divina a Verona…grandissima intuizione di Sarri.

Il Napoli, passato in vantaggio, spinge sull’acceleratore e prima Higuain fa la barba al palo con un tiro dal limite e poi va a finalizzare a centro area una triangolazione Insinge-Hamsik, con assist preciso e vincente dal fondo di Lorenzo.

La zampata del Pipita mette il risultato in cassaforte, proprio un minuto dopo l’ingresso in campo di Luca Toni…spegnendo sul nascere ogni velleità dei tifosi veronesi, che si sono vanamente scaldati sugli spalti. 2-0 Napoli.

La gara termina di fatto qui, nonostante gli azzurri potrebbero infierire ed affondare la “barca scordata” gialloblù, ma Higuain e El Kaddouri graziano i veronesi in almeno altre 4-5 occasioni.

Il tabellino

Verona (4-3-3): Rafael; Pisano, Moras, Bianchetti, Albertazzi (2′ st Helander); Greco, Checchin (23′ st Wszolek), Hallfredsson; Jankovic (28′ st Toni), Pazzini, Juanito Gomez. A disp.: Gollini, Coppola, Winck, Souprayen, Zaccagni, Guglielmelli, Siligardi. All.: Mandorlini

Napoli (4-3-3): Reina; Hysaj, Albiol, Chiriches, Ghoulam; Allan, Jorginho, Hamsik (33′ st David Lopez); Callejon (21′ st El Kaddouri), Higuain, Insigne (43′ st Maggio). A disp.: Gabriel, Rafael, Henrique, Strinic, Chalobah, Luperto, Dezi, Valdifiori. All.: Sarri

Arbitro: Damato Marcatori: 22′ st Insigne, 28′ st Higuain Ammoniti: Greco, Pisan, Jankovic (V); Hysaj, Insigne (N)

 

 

 

 

 
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