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Il Napoli perde al San Paolo col Milan dopo 10 anni, 1-3 (come allora ci punisce Ibra)

Il Napoli torna in campo dopo la sosta delle Nazionali, con tanti giocatori chiave stanchi per la doppia partita ravvicinata con le rispettive squadre di appartenenza, e perde il big match di vertice col Milan 3-1 al San Paolo

IBRA dopo 10 ANNI

Dopo 10 anni (tanti ne sono passati dall’ultimo successo dei rossoneri a Fuorigrotta) ci punisce di nuovo Ibrahimovic, solo che allora era al top della carriera a 28 anni, oggi ne ha 10 di più, ma mantiene fisico integro, solito fiuto del gol e carisma da vendere.

Per la cronaca nel 2010 finì 2-1 per i rossoneri con rete decisiva dello svedese a 20 minuti dal termine.

Stavolta Ibra cala la doppietta, con  stacco imperioso su KK sul primo gol e raccogliendo un perfetto assist di Rebic sul secondo palo nella rete del 2-0.

Accorcia Mertens, ma gli azzurri sono costretti a giocare in 10 l’ultima mezz’ora, per una espulsione di Bakayoko per doppia ammonizione, non riescono a pareggiarla (ottima occasione per Petagna nel recupero) e subiscono anche l’ininfluente rete del 3-1 all’ultimo minuto dal neo entrato Hauge, che svedese non è , ma sempre scandinavo.

LA SOSTA delle NAZIONALI DELETERIA

Come detto, alcuni giocatori chiave sono venuti meno e non è un caso che siano proprio quelli che hanno disputato 2 gare da 90 minuti con le Nazionali.

Nella precedente sosta, non a caso, con tutti gli azzurri rimasti a Napoli per i casi di Covid, si preparò bene la gara con l’Atalanta e sul campo si è visto.

Fabian , Dries, Insigne su tutti (ma anche gli altri non sono stati irreprensibili), mentre gli unici a stare sul pezzo sono quelli rimasti a Napoli ad allenarsi con Gattuso, ossia Manolas, Bakayoko e Politano, unici 3 in campo a non essere partiti.

LE SCELTE e LE FORMAZIONI

Gattuso recupera Bakayoko (febbricitante per 2-3 giorni sino a giovedì), elemento fondamentale per il 4-2-4, che rischiera, nonostante l’ assenza di Osimhen e la stanchezza di Fabian Ruiz (al quale forse andava dato un appoggio con un centrocampista in più, a prescindere da modulo e schema di gioco).

Meret tra i pali, con Ospina rientrato dalla Colombia in non perfette condizioni.

Difesa quasi obbligata per il forfait di Hysaj (colpito dal Covid con la nazionale albanese, come Rrhamani) e linea a 4 con Rui a completare il quartetto titolare, formato da Manolas-KK e Di Lorenzo.

Baka e fabian in mezzo.

Dries torna prima punta con Politano e Lozano che si alternano tra fascia destra e sotto punta, dove agisce più spesso Politano, mentre Insigne resta inchiodato a sinistra nella sua “comfort zone”.

Pioli assente e in quarantena (anche lui vittima del Covid) lascia la panca a Bonera, schierando un 4-2-3-1 molto elastico, che si trasforma in una sorta di rombo in mezzo al campo in fase passiva, con Bennacer vertice basso, Chalanoglou vertice alto e Kessie e Saelemaekers ai lati.

Difesa a 4 titolare con Kjaer e Romagnoli centrali e Calabria e Theo Hernandez sugli esterni.

Bennacer davanti alla difesa coadiuvato da Kessie e Saelemaekers, con Rebic a sinistra  e Chalanoglou ad appoggiare Ibra centralmente.

LA TATTICA

Gattuso mantiene il modulo e gioca con i 4 piccoletti davanti, cercando di sfruttare la loro velocità nelle ripartenze e negli scambi stretti per mettere in difficoltà i 2 rocciosi, ma più lenti difensori centrali rossoneri, tenendo vicini sempre Dries-Politano e Lozano, con Insigne che, invece, si mantiene spesso largo a sinistra, restando per lunghi tratti della gara ai margini del gioco, le cui azioni vengono condotte da Lozano e Politano (molto mobili e volitivi, sebbene non concreti).

Bonera alza il pressing e il baricentro quando il Napoli imposta dalle retrovie.

Alza Chalanoglou su Fabian, schermando anche KK con Ibra, Di Lorenzo con Rebic, Rui con Saelemaekers e Bakayoko a turno con  Kessie e Bennacer (con l’altro ad occuparsi di Politano), lasciando Manolas, il meno tecnico, libero di impostare.

Si delineano i duelli in campo : sugli esterni Rebic-Di Lorenzo (preso da Theo quando si alza, con Lozano che si accentra), Saelemaekers-Rui, Lozano-Theo, Calabria-Insigne.

LA GARA

Va divisa in 3 parti molto diverse tra loro.

- i primi 20 minuti sino al vantaggio di Ibra

- dal 20° al gol di Mertens dell’1-2

- l’ultima mezz’ora con il Napoli in 10

Il bello del calcio è anche questo, in una sola gara, 3 periodi e 3 volti diversi.

I PRIMI 20 MINUTI

Il Napoli soffre le schermate alte del Milan e trova qualche difficoltà nell’impostazione.

Stesso copione adottato da Bonera (e ovviamente da Pioli da casa) dell’Az e del Sassuolo.

Stavolta però gli azzurri non solo vanno in difficoltà nella prima impostazione, ma regalano 5-6 palle molto pericolose, perdendole banalmente nella propria trequarti.

A turno Di Lorenzo (2 volte)- Fabian (2 volte) e Baka (2 volte) e Insigne regalano palle sanguinose.

Ci salviamo in tutte le occasioni.

-  prima Saelemaekers non riesce a controllare bene una sponda di Ibra al momento di inserirsi in area

- poi è Di Lorenzo a rimediare a una sua palla persa

- poi tocca a Meret deviare in angolo una conclusione di Chala dal limite

- Kjaer ci grazia, libero su corner, dopo doppio liscio di Politano e Di Lorenzo, mandando alta la palla a pochi metri dalla porta.

- Rebic calcia male da buona posizione

- Manolas mette una pezza su altro cross di Rebic che salta Di Lorenzo

Il Napoli riesce a uscire da dietro molto raramente (Gattuso si innervosisce e dopo meno di 10 minuti già si toglie la giacca),

Nelle rare occasioni gli azzurri però potrebbero pungere, con Lozano che sprinta in 2-3 occasioni , ma si perde al momento del cross e Politano che se ne va in campo aperto e tra le linee, ma sbaglia l’assist finale.

Insigne e Mertens si vedono molto poco.

Arriva il gol del vantaggio di Ibrahimovic dopo 20 minuti.

Bennacer e Theo riescono ad eludere il pressing di Politano e Lozano, cross dalla trequarti del terzino rossonero e Ibra che ruba il tempo a KK (ingenuo a guardare solo la palla e non l’attaccante) e con perfetto colpo di testa poco dentro l’area prende in controtempo Meret, mettendo la palla all’angolino basso sul palo opposto.

Gran gol, da bomber scafato, ma ingenuo KK, col difensore che deve guardare l’uomo oltre la palla, per capirne movimento e intenzioni.

LA REAZIONE del NAPOLI

Il Napoli regisce d’impeto e potrebbe trovare l’immediato pareggio, ma l’assedio durerà 20 minuti e oltre, con 3 miracoli di Donnarumma, 1 traversa clamorosa (che sa più di gol mangiato) e tante altre occasioni.

Come detto il pari poteva già arrivare alla prima azione dopo il vantaggio di ibra, con Politano-Insigne e Mertens che dialogano in velocità e servono Lozano libero a destra, il messicano non lontano dalla porta sceglie il cross e non il tiro, sbagliandolo, con Romagnoli che chiude.

Poi è Mertens a mettere palla all’angolino alla sinistra di Donnarumma, che allarga l’alettone e la va a prendere, nonostante la difficoltà della palla che tocca terra proprio vicino alla linea di porta. Paratona, ma nel Dna del portiere della Nazionale.

Sul corner successivo, triplice occasione, con Donnarumma che para su Bakayoko, Di Lorenzo che svirgola il sinistro a porta vuota e prende la parte bassa sulla traversa e altra parata in angolo di Donnarumma dopo tiro (altra svirgolata) di Lozano che cerca di ribadire in rete dopo respinta del legno.

Altro corner e colpo di testa di di Lorenzo in anticipo sul primo palo, con Donnarumma che si fa trovare pronto e blocca a terra sicuro.

Il Napoli assedia, 2 guizzi di Politano che si libera benissmo al tiro, ma le conclusioni non sono altrettanto felici, la prima forte e alta dal limite, la seconda che sibila vicino al palo destro di Donnarumma.

Lozano, Politano e Insigne mettono altre 3 palle pericolose in mezzo, ma senza trovare i compagni.

La migliore palla di Insigne (una delle rare giocate di Lorenzo)  per Mertens, uno scavetto su punizione che lo trova libero defilato vicino al palo, Dries sbaglia il controllo, ma si ritrova la palla sui piedi, ormai troppo vicino a Donnarumma, che gli ribatte il tiro.

In questa fase la prima immeritata ammonizione di Bakayoko.

Il tempo si conclude sullo 0-1, con il Napoli che avrebbe meritato il pari.

La ripresa inizia con un tiro di Politano deviato in angolo e un’altra percussione di Lozano.

Ibra colpisce KK con una gomitata, affonda il gomito nel saltare, un movimento all’apparenza naturale, ma che potrebbe fermarsi, invece Ibra colpisce alla mascella secco KK, l’arbitro non vede e nemmeno il Var.

Il Napoli guadagna 2 corner, tutto sbilanciato in avanti, con Di Lorenzo che resta alto.

Momento in cui il Napoli cerca con forza il pari, ma prende il gol del raddoppio.

E’ proprio il terzino azzurro che con uno stop-passaggio di petto goffo ed errato favorisce una veloce ripartenza del Milan, palla a Rebic libero (Di Lorenzo e Fabian ormai lontani) su cui deve chiudere Manolas, che non consente all’ala di affondare, ma gli deve concedere il cross, che taglia fuori Meret e KK e rende vano il disperato tentativo di diagonale di Mario Rui che di centimetri non riesce a toccare il pallone, spinto in rete di coscia-ginocchio da Ibra sul secondo palo.

2-0 Milan.

Entra Piotr per Lozano, forse stanco, ma sul 2-0. scelta comprensibile forse dall’inizio, con Politano che va a destra.

Dopo meno di 10 minuti Gattuso sta per mandare in campo Petagna per Mertens, ma Dries sfrutta l’occasione e su assist di Rui rasoterra da sinistra, in maniera scaltra, riesce a controllare e girarsi e mettere in porta.

Gol anche meritato del 2-1 e partita riaperta. Mertens resterà in campo sino al termine.

Manca quasi mezz’ora, il Napoli può riprendere la gara, ma Di Lorenzo perde un altro pallone, innesca la ripartenza del Milan e Bakayoko non tira indietro la gamba, entra con leggero ritardo e colpisce l’avversario, fallo su cui l’arbitro non sorvola, seconda ammonizione ed espulsione.

ULTIMI 30 MINUTI CON IL NAPOLI IN 10

Il Napoli deve fare di necessità virtù e in 10 non può più assaltare il Milan, che con l’uomo in più può cominciare a gestire meglio la palla.

Entra Petagna, con Politano che ha speso molto e non ha più e chiede il cambio.

Il Napoli si mette con un 4-2-3 con Piotr e Fabian (oggi veramente scarico, non ne azzecca una) in mezzo e Insigne e Mertens dietro Petagna.

Il Napoli non riesce ad essere pericoloso, ma tiene in bilico la gara sino all’ultimo.

Il Milan sostituisce Rebic con Hauge, Chala con Krunic, Saelemaekers con Castillejo e poi si infortuna Ibra (problema muscolare) ed entra il giovane Colombo.

Il Napoli tenta l’ultimo sforzo, ci prova finalmente Insigne con 2-3 percussioni, ma alla fine viene sempre fermato.

Arrivano un paio di corner, ma le conclusioni di Fabian e KK vengono respinte.

Ci prova ancora Fabian di destro dal limite con palla lenta fuori (non gliene viene bene una).

Entra Elmas per un’evanescente Fabian per l’assalto finale.

Il Napoli rischia di prendere il 3° gol per un passaggio errato di Meret, con il portiere che deve poi metterci una pezza su tiro a botta sicura di Castllejo.

L’occasione buona per il 2-2 capita sui piedi di Petagna nei minuti di recupero, in area, ma il tiro non è angolato, nè potentissimo e Donnarumma para, addirittura bloccandolo.

Come col Sassuolo arriva anche il gol del Milan nel finale con Hauge al 94° (ininlfluente, ma che sigilla la gara), con tiro ravvicinato che Meret prende, ma devia sotto la traversa con la palla che entra in porta dopo aver preso la parte interna del legno.

Altro stop casalingo degli azzurri, terzo consecutivo dopo le gare interne perse con Sassuolo e AZ.

Il Napoli dopo un buon inizio di stagione non riesce ad essere continuo e paga lo scotto, uscendo momentaneamente dalle prime 4.

Classifica che vede il Milan in testa, al secondo posto il soprprendente e valido Sassuolo, una Roma bella e concreta (sconfitta per ora solo dal Giudice Sportivo e nostro prossimo avversario) e il Piemonte, che precede Inter e il terzetto Napoli-Atalanta e Lazio.

CONSIDERAZIONI FINALI

Insomma una sconfitta che brucia e intralcia il cammino, ma che non deve abbattere, dalla quale vanno presi spunti positivi sotto l’aspetto della cattiveria agonistica (come ha detto anche Gattuso), dell’atteggiamento, che deve essere sempre battagliero e forse anche dal punto di vista tattico e degli uomini in campo.

Col 4-2-4, anche a prescindere da oggi, deve essere chiaro sempre, che se gli attaccanti non segnano un gol più degli avversari, si perdono a volte equilibri e controllo della gara, la quale va gestita in base all’avversario, al momento di forma, alle assenze che possono pesare sul modulo e alle fasi della gara.

A volte un centrocampista in più potrebbe servire, a  volte potrebbe servire il 4-3-3 (per me sempre quando non c’è Bakayoko).

Non mi piace quando si sceglie un modulo e si punta su quello, sappiamo e possiamo fare entrambe le cose, anche il 4-2-3-1 e non per forza con 4 attaccanti.

Dovrà essere bravo Gattuso a scegliere gara per gara.

Questo per me è l’aspetto in cu possiamo crescere e migliorare, oltre quello del veleno e della cattiveria agionistica, che appena calano sono dolori con questo gruppo.

Ora testa al Rijeka e 3 punti per trovare morale e testa del Giorne di Europa League.

#FNS

 

 

 
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