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Al 92° svanisce l’impresa : Il Napoli perde 4-3 allo Stadium dopo aver recuperato da 0-3

Una coltellata alla schiena, di quelle che ti lasciano senza fiato.

Ma che ca…ma può mai essere? E’stato.

Autogol sadico e improbabile (nella maldestra deviazione da annebbiamento) di Koulibaly al 92°.

4-3 per loro, dopo aver recuperato da un umiliante 3-0 a 3-3,  a un minuto e mezzo dalla fine, risultato che forse andava bene a tutti a quel punto, distrutti da una girandola di gol ed emozioni.

Al Napoli sicuramente (visto che poteva stare anche sotto con un passivo peggiore, evitato da 4 miracoli e altre parate di Meret, oltre che da 2 legni a dir poco clamorosi), mentre alla Juventus solo a quel punto, considerato lo sforzo profuso (soprattutto nel primo tempo, con calo fisiologico nella ripresa)

Negli ultimi anni questa gara si è chiusa spesso all’ultimo respiro : dal gol di Zaza, a quello di Kalidou, al rigore sbagliato da Insigne lo scorso anno al San Paolo, che non cambiò le sorti del risultato.

Ti passa davanti agli occhi quell’altro gol, quello che KK fece più o meno allo stesso minuto nell’altra porta dello stesso Stadio, 2 prodezze al contrario, uno che ti strozza in gola l’urlo prima dell’esplosione, l’altro che ti ammutolisce prima della scarica di jastemme in ordine sparso.

Una gara giocata male nel primo tempo, soprattutto dopo i primi 15 minuti, che sono coincisi con il vantaggio della Juventus, con il colpo a soli 2 minuti di distanza del 2-0.

Il Napoli dopo l’uno-due, uno sfortunato e scellerato gol preso in lunghissima ripartenza e una prodezza di Higuain, che si beve un KK (stasera alla sua peggiore gara di sempre, credo), si avvilisce e gioca una restante frazione di gara senza convinzione, rischiando di soccombere in maniera grossolana (miracolo di Meret e traversa su tiro di Khedira ci tengono in partita).

Mertens isolato, Callejon fantasma che aleggia larghissimo a destra, non facendo granchè neppure in termini di copertura e Insigne volitivo nell’iniziativa, ma veramente poco ispirato (ne azzeccherà poche).

Ruiz trequartista con poco appoggio offensivo e senza  costrutto in mezzo al campo, Zielinski non convince nella sua prestazione da centrocamposta centrale “coast 2 coast”, mentre Allan a sinistra si batte, ma non è nella migliore condizione

La difesa da registrare. 2 volti nuovi, ci vorrà un pò di tempo, speriamo poco.

L’intesa tra Manolas e KK dovrà perfezionarsi.

Il senegalese, dopo 3 settimane di vacanza seguenti alle fatiche supplementari in Coppa d’Africa, sembra non essersi ancora ripreso e sicuramente mostra tutte le difficoltà di chi si allena da sole due settimane (con il ritiro saltato)

A parte lo svarione da annebbiamento che dovremo resettare presto tutti (lui compreso), sono state tante le chiusure tardive e gli errori di posizone, a dimostrazione di una scarsissima lucidità, non solo nella finale e letale deviazione nella propria porta.

Va considerato che il pressing alto impone un dispendio considerevole di energie da parte dei 2 centrali, che allo stato non possono essere al top della forma, ma nemmeno abituati a farlo, soprattutto Manolas, in evidente confusione, soprattutto nel primo tempo.

Greco sempre fuori tempo nelle chiusure , che lascia ampi spazi agli avversari.

D’altronde è calcio d’agosto.

LE FORMAZIONI e LA TATTICA

Il Piemonte calcio , orfano di Chiellini e con Ramsey ancora out, schiera la stessa formazione della prima col Parma.

4-3-3

Debutto per De Ligt, accanto a Bonucci (non avranno molti problemi a contenere Mertens, un pò di più quando entrerà Lozano)

De Sciglio (e poi Danilo) e Alex Sandro sugli esterni a combattere con Insigne e Callejon.

Pjianic a dirigere le operazioni, con Kehdira a tamponare su Allan e Matuidi deputato a inserirsi tra le linee, sarà la mossa migliore di Sarri.

In avanti larghi Douglas Costa (dal lato di Ghoulam) e Ronaldo (dal lato di Di Lorenzo), Higuain di punta, marcato spesso da Koulibaly.

Ancelotti propone gli 11 di Firenze, con Ghoulam al posto di Rui.

4–4-1 difensivo

Fabian ancora in posizione da trequartista attpico, scelta obbligata per l’ assenza di Milik e Lozano appena arrivato.

Il Mister sceglie una maggiore copertura in mezzo al campo, tenendo inizialmente Lozano in panchina, arma importante da utilizzare nella ripresa con la difesa della Juventus stanca.

Sarri utilizza Matuidi tra le linee avversarie e sarà una mossa decisiva.

LA PARTITA

La gara inizia con le 2 squadre che non si limitano a studiarsi, ma che adottano una precisa tattica difensiva, il pressing alto, che non crea pericoli, ma che riesce ad evitarne.

Prima occasione per i bianconeri al 3° minuto.

Inserimento di Matuidi tra le linee, lasciato da Allan a Manolas (poco aggressivo nell’occasione) e tocco del francese in profondita per Ronaldo, il passaggio è verso l’esterno e il portoghese da posizione defilata, concessagli da Koulibaly, impegna Meret con un collo pieno, respinto dal portiere.

2 palle perse da Insigne e 2 grandi chiusure di Koulibaly su Ronaldo e De Sciglio, lanciato sull’out destra.

Lorenzo dopo i primi 2 palloni toccati capirà che non è la serata migliore, KK invece dopo le 2 splendide chiusure non saprà che gli aspetta.

Il Napoli si difende bene, non lascia spazio a un avversario che gioca e che cerca di sorprendere gli azzurri con gli inserimenti di Matuidi tra le linee.

Insigne e Callejon si sacrificano in copertura , dando compattezza al reparto in questi primi minuti, recuperando anche un pallone a testa. E le cose , infatti, vanno bene, andranno peggio quando non lo faranno più.

Arrivano altre 4 buone chiusure difensive di Manolas, Di Lorenzo, KK e Allan.

Ghoulam un pò spaesato a sinistra.

La Juve propone gioco, ma il Napoli è ben posizionato e non corre pericoli, allo stesso tempo nei primi 10 minuti non c’alcuna ripartenza azzurra.

Al 13° prima grande occasione per il Napoli.

Azione ben orchestrata con cambio di gioco di Fabian a sinistra per Ghoulam, che serve bene in profondità Insigne, appoggo all’indietro di Lorenzo per Allan, che dal limite fa partire un tiro forte e preciso all’angolino alla sinistra di Szczesny, che compie una prodigiosa parata, deviando in angolo.

Calcio d’angolo per gli azzurri, che darà paradossalmente la ripartenza al “Piemonte Calcio” quella dell’1-0.

Prima del corner si infortuna De Sciglio, che lascerà il posto a Danilo, e quello va proprio a fare gol dopo 10  secondi effettivi dal suo ingresso in campo, sugli sviluppi del calcio d’angolo per il Napoli.

Nemmeno a pensarlo. Macabre coincidenze, che ci accompagneranno sino al termine.

Deviazione tra spalla e volto di Bonucci su bolide di Insigne da fuori  sugli sviluppi del corner. Il contropiede bianconero parte, con ben 9 azzurri in fase offensiva e il solo Allan in copertura.

L’azione parte da sinistra e, quindi, almeno uno tra Callejon e Ghoulam, che avevano battutto il calcio d’angolo, avrebbero dovuto ripiegare su Douglas Costa da quel lato. Lo fa Zielinski, che non fa copertura preventiva, ma che lo segue sino a dentro l’area di rigore azzurra, bravo DouglasCosta a saltarlo e ad appoggiare al centro sull’accorrente Danilo, con Manolas che non stringe la diagonale, preoccupato dal suo avversario dietro le spalle, la Juve è 4 contro 3.

L’appoggio in rete da 2 passi del brasiliano non è dei migliori, ma quanto basta per battere Meret da pochi metri,  il portiere la tocca in disperato intervento col piede, ma non riesce a trovare la deviazione decisiva. Il tiro è troppo ravvicinato, ci vorrebbe un miracolo, non possibile nemmeno per il portierone azzurro.

Azzurri sotto di una rete a zero, anche molto sfortunati, con la deviazione di Bonucci che lancia in contropiede i compagni.

Dal possibile 1-0 per gli azzurri si è passati al vantaggio degli avversari. Incredibile.

15 minuti ben fatti, a un passo dal vantaggio, Napoli sotto.

Palla al centro e arriva subito il raddoppio della Juventus. Passano meno di 2 minuti.

Gli azzurri scalano male le marcature sull’out di destra, Manolas chiude di nuovo in ritardo e consente a Matuidi di servire Higuain in area, che si beve Koulibaly , giramdosi su se stesso (il suo pezzo forte, protezione della palla, veronica e saetta, anche perchè ormai gioca quasi da fermo) e trova un gran gol di collo esterno destro nel sette opposto.

Higuain contro il Napoli si conferma micidiale (uno dei pochi palloni giocati da questo momento in poi).

2-0 sotto in 2 minuti.

Il tutto dopo un approccio buono e un primo quarto d’ora giocato con molta attenzione.

Mazzata notevole, che il Napoli, infatti.  subisce, non riuscendo a reagire sino alla fine del primo tempo.

La gara era stata impostata proprio sull’attenzione difensiva, Lozano non schierato dall’inizio, perchè arrivato da poco e pensato come arma nella ripresa, con la sua velocità avrebbe potuto fare male nella stanca e ancora poco in forma difesa juventina, con De Ligt a corto di energie.

Un centrocampista in più per contenere, anche per proteggere una difesa  che a Firenze non era stata per nulla impeccabile, figuriamoci con un Napoli inizialmente ancora più sbilanciato in avanti, con 2 punte.

2 minuti di follia e il piano A viene gettato alle ortiche.

Con l’impostazione tattica iniziale, con solo Dries lasciato di punta, che tocca 2 palloni in tutto il primo tempo, difficile poter proseguire sperando di recuperare 2 reti.

Una costante l’inserimento di Matuidi tra le linee, mossa vincente di Sarri (e Martusciello che è al suo posto in panchina), con Manolas sempre in ritardo nello stringere la marcatura su di lui, incerto e mai efficace.

Il Napoli è frastornato, ma dà anche una sensazione di impotenza offensiva, come detto, per l’imposazione tattica iniziale, che logicamente Ancelotti modificherà nella ripresa.

Ghoulam appare ancora un corpo estraneo, improduttivo in fase offensiva e sempre preso alle spalle da Douglas Costa e sorpreso da chiunque arrivi dal suo lato, costringendo Koulibaly a grandi corse e improbabili chiusure in copertura dal suo lato.

Ancelotti lo sostituirà, infatti, con Mario Rui dopo il primo tempo.

Alla mezz’ora si rischia il 3-0. Ci salva San Meret.

Passaggio sbagliato da Manolas, verso un veramente poco reattivo Callejon, che si fa anticipare da Alex Sandro, palla a Matuidi, che si butta di nuovo nello spazio tra le linee, con il difensore greco sistematicamente sorpreso che gli consente il tocco in profondità per Higuain in area, bravissimo a metterla in mezzo per l’accorrente Khedira, che Allan non segue  e con Ghoulam in grave ritardo nella diagonale.

Meret si immola e da 2 passi stavolta riesce a compiere il miracolo.

Difesa azzurra imbarazzante, ma anche copertura del centrocampo inesistente, Callejon e Insigne non danno quasi mai una mano sugli esterni, soprattutto dopo il doppio colpo subito, che li tiene più alti ed acccentrati, ma anche e soprattutto per loro indolenza.

Gli avversari fanno quello che vogliono, il Napoli scala male le marcature, sempre un tempo in ritardo.

Al 32° ci salva la traversa su tiro di Khedira, che giganteggia su Allan, che non ha proprio testa ed energie per rincorrere lui e gli avversari, tutto molto imbarazzante.

Il Napoli non c’è proprio.

Azzurri in costante difficoltà e avversari che, invece, sul 2-0, giocano in scioltezza e non accennano a mollare il pressing alto, per cercare di dare il colpo di grazia ai partenopei imbambolati, per fortuna senza riuscirci.

Siamo come un pugile all’angolo.

Riusciamo ad arrivare raramente al limite dell’area avversaria e nelle poche occasioni concludiamo con poca lucidità l’azione con tiri da lontano improbabili e sballati : 2 volte Fabian (veramente male in questo primo tempo) e 2 volte Ghoulam, nella pochezza delle sue sortite offensive.

Insigne sbaglia sempre soluzione e va a sbattere puntualmente, senza possibilità di riuscita, sulla difesa biancon   era, incaponendosi in improbabili assoli e percussioni senza sbocco “ab origine”, dimostrando poca lucidità.

Si sbagliano le cose più elementari, un disastro, mezz’ora orripilante.

L’unica nota positiva, non stare sotto per 4-0 e coltivare speranze nella ripresa.

Ancelotti ridisegna il Napoli che rientra dagli spogliatoi.

Escono Insigne e Ghoulam.

Mario Rui sostituisce l’ectoplasma Ghoulam ed entra Lozano che va ad affiancare Mertens di punta, con Dries che non ha toccato un pallone, restando isolato tra Bonucci e De Ligt.

Zielinski si sposta a sinistra in posizione Insigne, Fabian va a fare il centrale, nella più congeniale posizione di centro-sinistra e , di conseguenza, Allan si sposta sul centro destra, dove può e sa giocare (quando la forma lo assisterà).

Il Napoli sembra più reattivo e si affaccia subito al limite dell’area avversaria, ma Mertens, che non ha toccato palla per tutta la prima frazione, ne riceve un bel paio, ma decide di continuare a non toccarla con due finte improbabili e deleterie.

I bianconeri, che hanno speso molto in pressing nella prima frazione, restano attendisti e cercano di non concedere spazi, compatti in difesa e pronti alla ripartenza.

Dopo 6 minuti il Napoli potrebbe accorciare, buona palla al limite per Mertens, che prova il tiro sul secondo palo, palla di mezzo metro fuori. Peccato.

Dopo un minuto gran parata di Meret su tiro dal limite del solito Matuidi, oggi incontenibile, almeno per i poco attenti difensori e centrocampisti azzurri. Allan veramente a corto di forma. Unico a garantire sulla carta un pò di interdizione in tutta la rosa.

Mertens con Lozano vicino va ancora al tiro, Szczesny alza sulla traversa.

Primi 15 più equlibrati, per la gestione delll’avversario, ma improduttivi.

Entra Emre Can per Khedira. Sarà un fatto buono per noi.

Ma anche stavolta dopo il cambio arriva il 3-0.

Di Lorenzo e Allan perdono una palla sanguinosa, ennesima chiusura in ritardo per Manolas, cross di Douglas Costa al centro basso, Koulibaly fuori posizione, Mario Rui ritarda colpevolmente la diagonale su Ronaldo che segna il 3-0 in diagonale.

Difendiamo malissimo.

Partita che sembra chiusa in maniera tombale, ma non sarà così.

Lo Stadium comincia ad intonare un “surdato innamurato”di scherno e viene punito immediatamente.

Manolas anticipa tutti di testa sul secondo palo su punizione ben battuta da Mario Rui e insacca di precisione,  risollevando un pò una prestazione molto negativa sini a questo momento.

3-1 , palla al centro e, come successo nel primo tempo per gli avversari, Il Napoli segna subito il gol  del 3-2 con Lozano, che sino ad ora si era mosso molto bene e che non sbaglia mai al debutto, gol in tutte le sue squadre alla prima partita, compresala nazionale messicana.

E’ Zielinski che gli serve un pallone dopo una fuga sull’out sinistro, con la difesa avversaria che si fa sorprendere ingenuamente, mal posizionata e ancora distratta dal gol di Manolas. Con freddezza il messicano appoggia in rete da pochi passi, anticipando la disperata diagonale di Alex Sandro.

Meret dopo 30 secondi ci tiene ancora in gara, deviando sulla traversa un bolide di Douglas Ciosta destinato al sette, dove il portierone azzurro vola, levando palla e ragnatela.

Partita riaperta a 22 dal termine.

Il Napoli trova nuova linfa e l’inerzia della gara clamorosamente cambia, la Juventus è stanca per lo sforzo profuso per almeno un’ora, non pressa più ed è pure impaurita dal ritorno degli azzurri.

Ci prova Fabian dalla distanza, Szczesny non trattiene e sulla palla persa dal portiere, Lozano non riesce e trovare la palla da ribattere in rete per un soffio.

Napoli vicinissimo all’immediato e clamoroso 3-3, che non tarderà ad arrivare.

La gara è vibrante, il Napoli continua a difendere male e i bianconeri vanno di nuovo vicini al 4-2, Callejon non fa più fase difensiva (pessima gara), lascia spazio ad Alex Sandro che mette un cross rasoterra dal fondo, palla che attraversa tutta l’area come in occasione del 3-0, ma stavolta Mario Rui fa bene la diagonale e salva.

Al 73° entra Elmas per Allan, ancora a corto di preparazione (anche per lui partita negativa).

Napoli in forcing per trovare il pareggio.

Esce Higuain entra Dybala.

Mario Rui mette in mezzo 2-3 traversoni dalla sinistra, su uno di questi Lozano non ci arriva per un soffio.

Juve distrutta, De Ligt con i crampi.

Al 79° spunto di Lozano che passa su De Ligt, che non sta in piedi e scivola, punizione per gli azzurri dalla destra, batte Callejon, Sczcesny non esce e Di Lorenzo di coscia la butta dentro da 2 passi, anticipando De Ligt nell’area piccola.

Clamoroso 3-3, impresa insperata per la prestazione per grandi tratti negativa.

Le due squadre combattono fino alla fine.

Meret esce bene 3 volte e fa sua la palla, non bene Di Lorenzo e Rui che concedono i cross a Matuidi e Danilo.

Bravo Elmas a tenere un paio di palle preziose.

A un minuto dal termine dei 90, occasionissima per Douglas Costa che tira a giro forte sul secondo palo dopo deviazione di testa di KK-

Brivido. Palla di un palmo oltre la traversa.

Al minuto 91:24 la frittatona di KK.

4-3 e l’impresa svanisce.

Tutti ammutoliti, jastemme a iosa per le prossime 24 ore.

Questo è il calcio, gioie e immensi dolori. Sport crudele a volte.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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4 Comments  comments 

4 Responses

  1. Alberto F. Sanci

    no, la partita peggiore di sempre di Koulibaly fu quella contro l’Empoli al Castellani, Benitez vs Sarri, 4-2 per l’Empoli. completamente impreparato a qualsiasi tipo di intervento e giocata avversaria.
    https://www.youtube.com/watch?v=Md5FIzcq8T8

  2. francesco

    Secondo me con la juve già si vede la mani di Sarri, che il Napoli sta dimenticando pian piano. Ma ches’è… Sarrismo e Rivoluzione!

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