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Il Napoli vince a Bergamo 2-1, per la seconda volta consecutiva e tiene vivo il Campionato

Il Napoli con grinta, sacrificio e gran determinazione riesce a vincere a Bergamo, impresa non facile su un campo storicamente ostico e spesso avaro di soddisfazioni.

Nelle ultime 15 gare gli azzurri erano riusciti ad espugnare quel campo solo in 3 occasioni, la prima dell’era De Laurentiis con Mazzarri (grandissimo gol di Quagliarella) in una Befana indimenticabile (era il 6 gennaio), poi 2 volte con il Comandante.

Ancelotti si aggiunge alla lista, riuscendo a pochi minuti dal termine a venirne a capo con il ritorno al gol di Milik, una rete fondamentale e provvidenziale, che riscatta Milik agli occhi di molti e gli dà un pò di fosforo e adrenalina, dopo un periodo poco brillante e per lunghi tratti vissuto in panchina.

Gol pesante quello di Arkadiusz, come quello con la Lazio alla prima giornata, DA 3 PUNTI.

Ci siamo ripresi a Bergamo i 2 punti persi col Chievo, mantenendo un -8 dalla Juventus schiacciasassi, e riuscendo ad accumulare qualche punto di vantaggio sulle inseguitrici, Roma, Inter e Lazio.

Se siamo a 8 punti dalla capolista (peccato perchè potevano essere 6), è anche vero che abbiamo staccato la Lazio di 8 punti, prima esclusa attuale dal podio Champions, 5^ in classifica e appena superata dal Milan, dopo il pareggio a Verona con il Chievo e la vittoria dei rossoneri sul Parma.

Insomma il Napoli sta facendo un signor Campionato, in piena linea con i propri obiettivi e ben oltre le aspettative di poco accorti addetti ai lavori (quelle griglie ancora gridano allo scandalo).

+ 8 sulla zona Champions, quindi, più che -8 dalla capolista. Meglio leggerla così.

Il Campionato non era e non è certo chiuso per questo vantaggio, come non era aperto all’inizio dei giochi.

Ripeto, peccato per quel passo falso scellerato, altrimenti avremmo potutofar sentire il fiato sul collo alla capolista, con uno scontro diretto al San Paolo nel ritorno e la Juve che dovrà comunque affrontare Roma e Inter, oltre che qualche altra partita un pò più complicata, da qui alla fine del girone di andata.

Ma i nostri obiettivi erano e sono altri e solo un miracolo con non creduta caduta dei bianconeri potrebbe dire cose diverse, difficile da realizzarsi, tra l’altro nell’anno in cui la Juventus ha portato Ronaldo in  Italia, favorendo un rilancio di tutto un sistema. (chi vuole capire , capisca).

FORMAZIONI e TATTICA

Ancelotti, privo del lungodegente Chiriches, di Verdi (out per un mese) e di Ounas, recupera Albiol e porta in panchina tutti e 3 gli infortunati di lungo corso Ghoulam, Meret e Younes, ancora non pronti per giocare.

Una buona occasione, considerata la difficoltà della gara esterna, per fare le prove generali di Anfield e schierare l’11 della Champions e che, con ogni probabilità, potrebbe essere quello da mettere in campo a Liverpool.

Gasperini ha 2 pezzi da 90 out, Ilicic e Toloi (oltre a Barrow), ma schiera un 3-4-2-1 con Rigoni e Il Papu Gomez a supporto di un inarrestabile Zapata, che anche ieri , oltre al gol del momentaneo 1-1, ha mostrato di essere pronto per altri palcoscenici con il suo strapotere fisico, oltre che ad uno spiccato fiuto sotto porta.

Quindi Rigoni e Gomez centralmente tra le linee per creare superiorità centralmente e mettere in difficoltà gli azzurri, che in zona centrale hanno solo Hamsik e Allan (che s è dovuto smazzare parecchio), con Insigne e Mertens, che hanno dovuto aiutare a turno in zna centrale i 2 centrocampisti, ripiegando sul portatore di palla.

Difficile alzare il pressing con l’Atalanta che poteva gestire la prima uscita con i 3 centrali difensivi e 2 centrocampisti.

Meglio attendere, grazie anche al gol del vantaggio immediato, e colpire in contropiede.

Non è un caso che gli azzurri abbiano abdicato possesso palla e costruzione dalle retrovie, con Koulibaly e Albiol sempre scheramati da 2 attaccanti centralmente, con l’azione degli azzurri che si è sviluppata sugli esterni o attraverso lanci lunghi e immediati.

I numeri della gara hanno confermato tutto ciò.

Solo 44% di possesso e un misero 78% di precisione nei passaggi (dato sceso anche grazie alla non brillante prestazione d Callejon, che ha chiuso con un basso 71% nei passaggi e proprio per il pressing bergamasco sui 2 centrali difensivi azzurri, che hanno giocato un terzo in meno delle palle che giocano solitamente, con KK e Albiol che hanno giocato solo circa 50 palloni a testa, ben sotto la media, mentre Rui (85) e Maksimovic (72) son stati i deputati a far partire l’azione, avendo maggiore libertà).

Il vantaggio immediato ha anche favorito questo sviluppo tattico, con gli azzurri che si sono difesi in maniera accorta e hanno lasciato ben poche occasioni limpide agli avversari, che hanno tirato bin ben 14 occasioni, mma senza rendersi molto pericolosi, con soli 2 tiri nello specchio (di zapata), uno trasformato nella rete del momentaneo pareggio.

Quindi Napoli in inferiorità in mezzo al campo e in superiorità sugli esterni, con il solo Rui che è riuscito a sfruttare la libertà concessagli, partecipando all’azione offensiva con assiduità, contribuendo al 45% delle azioni offensive partite da sinistra (21% solo centralmente e 34% da destra, con Callejon poco coinvolto nella manovra e spesso senza incidere e con qualche errore di misura di troppo), sull’asse Hamsik.Fabian Ruiz.

Napoli, quindi, concreto, poco fraseggio (anche di livello) e immediate verticalizzazioni negli spazi (non sempre andate a buon fine).

LA GARA

Pronti via e il Napoli sfrutta un buco centrale, con Mertens bravissimo a trovare Insigne, intelligente ad allargarsi per fornire l’assist (preciso e vincente) per l’accorrente Ruiz , che non si fa sfuggire l’occasione e da pochi passi batte Berisha con un sinistro appoggiato in rete dopo tocco del palo interno.

Subito 1-0 Napoli.

Gli azzurri contengono bene la reazione dell’Atalanta, pericolosa solo con qualche calcio d’angolo e un tiro altissimo di Gomez da fuori, e appena possono tentano la rapida ripartenza (purtroppo vengono fischiati un paio di offside a Mertens e Rui, molto dubbio).

A difesa schierata il Napoli sembra impenetrabile, con Albiol e Koulibaly che chiudono ogni varco centralmente. Gli unici pericoli nascono da alcune palle perse in fase di impostazione, con Callejon, Allan e Maksimovic, non proprio irreprensibili sull’out di destra in fase di costruzione.

Al 14° viene ammonito Allan per un pestone (la sua gara risentirà dal giallo preso troppo presto).

L’Atalanta tenta di impensierire gli azzurri con Gomez e Rigoni tra le linee e con alcune percussioni in sfondamento di Zapata, che mette in difficoltà anche 2 difensori prestanti come Maksimovic e Albiol, superandoli di forza.

Al 20° occasione ghiotta per il raddoppio, con Insigne che mette di nuovo Ruiz avanti alla porta, con lo spagnolo che sceglie la conclusione morbida e precisa di destro (invece di spostarsela sul letale sinistro), ma ne esce un passaggio a Berisha. Grave l’errore stavolta.

ll Napoli spreca l’occasione e rischia qualcosina, ne nascono un paio di mischie in area favorite da un errore in disimpegno di Maksimovic e da un rinvio errato di Ospina, per fortuna senza conseguenze.

Arriva anche il primo tiro nello specchio, di Zapata da sinistra, con Ospina che devia in angolo, chiudendo il tiro sul primo palo.

La partita è vivace e giocata a ritmi elevati.

Il Napoli ha 2 buone occasioni, palo di Insigne al volo con deviazione di Berisha  (gli viene fischiato un fuorigioco che non c’è, nel caso di gol il Var avrebbe convalidato) e altro tiro di Insigne, che anticipa Berisha fuori area in disperata uscita a valanga. Lorenzo scivola al momento dell’impatto sulla gamba di appoggio, impatta male (la palla esce sul fondo) e prende pure una dolorosa botta alla gamba, che per fortuna non gli impedirà di restare in campo per il resto della gara.

L’Atalanta non sta a guardare, insiste nella sua azione offensiva (bravissimo Rui con 2 diagonali e un anticipo di testa) e non consente agli azzurri alcuna pausa (bravo Albiol a ribattere un pericoloso tiro di Zapata).

Nei 15 finali il Napoli potrebbe affondare il colpo decisivo, ma alcune azioni ben condotte da Ruiz e Marek si perdono al momento decisivo al limite dell’area bergamasca, gli azzurri che non hanno la cattiveria giusta per punire, con l’Atalanta che nel finale di tempo allenta un pò le redini del gioco e rifiata dopo lo sforzo profuso.

Arrivano un tiro di Hamsik (alto) e un colpo di testa di Albiol su corner (che sfiora il primo palo).

Primo tempo giocato bene, soprattutto nel fraseggio rapido.

Qualche palla persa dietro in uscita che ha messo apprensione. Peccato per quelle 3-4 occasioni, abbastanza clamorose.

Nel finale con un pò di convinzione in più si poteva e doveva raddoppiare.

Bene Hamsik e Ruiz e l’asse di sinistra con Rui atento in difesa e molto ispirato, meno quello di destra.

In difesa soffriamo Zapata, che attacca dalla parte opposta, cercando di puntare Maksimovic e Albiol, piuttosto che sbattere sul muro KK dall’altra parte.

RIPRESA

Formazioni invariate.

Pronti via ed è l’Atalanta ad avere una grossa occasione, con miracolosa respinta di Albiol su tiro a botta sicura di Freuler.

L’Atalanta in forcing, il Napoli troppo basso e rintanato nella propria area.

Si susseguono corner ed occasioni (anche se non limpide) con tiri di Gomez e Rigoni.

Dopo 10 minuti arriva il pareggio : tiro svirgolato che arriva sulla testa di Hateboer in area, torre del terzino e palla a Zapata in area, non marcato come si deve da Albiol, che gli concede la possibilità di stoppare e girare in rete.

1-1 e tutto da rifare.

Il Napoli riprende a macinare gioco col passare dei minuti. Insigne vanifica un paio di opprtunità con tiri da dimenticare (e che fanno anche un pò arrabbiare Ancelotti, che vorrebe maggiore convinzione nelle conclusioni di Lorenzo).

La gara si mantiene aperta e combattuta sino alle battute finali.

L’Atalanta stavolta agisce di rimessa e il Napoli alza il baricentro.

Entrano Hysaj per Maksimovic e Piotr per Ruiz. Valzania per Rigoni nei bergamaschi.

All’82° il cambio decisivo. Milik per Mertens.

Dopo soli 3 minuti su cross di un superbo Mario Rui (migliore in campo e autore di una super ripresa, ma anche di un ottim primo tempo), Milik stoppa a(in) seguire e scarica il suo sinistro alle spalle di Berisha,

Gol da bomber e 3 punti al Napoli, che rischia poco e niente negli ultimi minuti.

3 punti fondamentali e il Napoli riparte dopo la brutta figura col Chievo.

Classifica di gol e assist

Mertens e Insigne a braccetto.

INSIGNE 10 gol + 4 assist = 14

MERTENS 10 gol +4 assist =14

CALLEJON 7 assist =7

MILIK 5 gol + 2 assist = 7

FABIAN RUIZ 3 gol e 1 assist= 4

VERDI 1 gol e 1 assist = 2

PIOTR 2 gol = 2

ALLAN 2 assist = 2

HAMSIK 1 gol e 1 assist = 2

MARIO RUI 2 assist = 2

KOULIBALY 1 assist =1

ROG = 1 gol

OUNAS 1 gol = 1

MAKSIMOVIC = 1 assist

HYSAJ 1 assist = 1

#FNS

 

 

 

 

 

 
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