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Il Napoli lascia 2 punti per strada : 0-0 col fanalino di coda Chievo (brutta figura evitabile)

Il Napoli rientra dalla sosta delle Nazionali, forse sottovaluta l’impegno col Chievo al San Paolo in attesa della gara (che potrebbe essere decisiva, ma in cui la vittoria è comunque obbligatoria) con la Stella Rossa in Champions ed impatta 0-0 con il fanalino di coda, al debutto con il nuovo allenatore, Di Carlo.

Una gara non approcciata nel modo giusto, a prescindere dal moderato turn over applicato e dal diverso schema tattico, scelto da Ancelotti per creare difficoltà agli avversari.

Un primo tempo a ritmi non elevati, con tanti errori di misura nei passaggi, qualche scellerata conclusione, e qualche incomprensione di troppo, dovuta al nuovo modulo, con alcuni nuovi interpreti. Ed anche con qualche brivido e 2-3 occasioni pericolose concesse agli avversari.

Nella ripresa si è cercato il gol con maggiore convinzione, ma con il Chievo che, come poteva facilmente prevedersi, si rintanava nella propria metà campo, lasciando pochi spazi agli azzurri, rendendo la via del gol molto più impervia e la gara complicata.

Al netto di un paio di rigori (che ci potevano stare nella prima frazione) e di qualche parata (niente di trascendentale) di Sorrentino e un paio di pali (colti da Insigne e da Koulibaly nel finale), gli azzurri non sono riusciti a mettere in porta nemmeno un golletto a chi, sino ad ora, ne aveva subiti per 30.

Il Chievo, nostra bestia nera ai tempi di Mazzarri (e anche di Rafa), qualche punto ce l’ha spesso tolto, ma stavolta sembrava impensabile compiere passi falsi contro una squadra, ultima in classifica e nettamente alla portata degli azzurri.

La gara doveva essere presa di petto, senza fronzoli ed estetismi di sorta, l’avversario andava aggredito e punito sin dalla prima frazione, proprio in considerazione di un possibile sviluppo difensivistico ad oltranza, tipico delle squadre di Di Carlo, che conosciamo bene sin dai tempi della B, quando ergeva muri granitici con il suo Novara contro gli azzurri.

Partita che andava sbloccata e chiusa il prima possibile, invece gli azzurri l’hanno approcciata con leggerezza e con la convinzione che prima o poi il gol sarebbe arrivato da una giocata o per induzione divina.

Atteggiamento sbagliato e per il quale siamo stati puniti, non riuscendo a sbloccarla (la fortuna aiuta gli audaci e te la devi meritare) e gettando letteralmente al vento 2 punti, che non sappiamo se alla fine peseranno, quando si tireranno le somme.

Sta di fatto che brucia questo pareggio, non va drammatizzato ed estremizzato perchè conseguenza di un approccio sbagliato, che diffcilmente rivedrem0, ma per ora ci leva 2 punti e l’abbrivio dell’entusiamo in Campionato (a prescindere da velleità e sogni).

Meno male che la Coppa arriva subito e i ragazzi sapranno mettere in campo nuove energie per il passaggio del turno, o comunque per battere la Stella Rossa al San Paolo, in attesa di buone nuove da Parigi, con Klopp che ci ha abituati a improvvise imprese europee.

FORMAZIONI e TATTICA

Alla prima Di Carlo schiera un Chievo abbastanza offensivo, o quantomeno non rinunciatario, addirittura con Birsa dietro le 2 punte Meggioni e Pellissier (non proprio 2 fulmini di guerra ormai).

4-3-1-2, con i 3 centrocampisti di rottura e corsa come Radovanovic, Hatemaj e Obi.

Ancelotti opera il consueto turn over e cambia pelle al Napoli, non è una novità, lo ha fatto spesso, a seconda delle caratteristiche di chi schiera e dell’avversario e sino ad ora era andata sempre bene.

Stavolta più che uomini e schema, tra l’altro, come già detto, ha inciso la testa, che non è stata quella giusta.

Carletto si inventa una sorta di 4-1-4-1, proponendo Malcuit a destra, confermando la solida coppia difensiva KK-Albiol , con Hysaj a sinistra, lato in cui opera largo Ounas (ci sarebbe stato Verdi in quel ruolo senza l’infortunio alla caviglia patito in allenamento e che lo terrà fuori un altro mesetto, dopo le 6 gare già saltate per la contrattura muscolare), al quale va data maggiore copertura con il terzino bloccato.

Diawara a centrocampo, ad occuparsi di Birsa tra le linee, affiancato da Zielinski in fase passiva, con Piotr che gioca invece qualche metro più avanti in fase offensiva, sulla stessa linea di Insigne, con Ounas largo a sinistra, Callejon a destra e Mertens di punta.

Scopo del gioco : non dare punti di riferimento al Chievo, aggirando la difesa avversaria sugli esterni e sfruttando le percussioni centrali con scambi rapidi.

Tutto questo sulla carta.

Nuovi schemi offensivi, nuovi movimenti, che hanno sortito l’effetto contrario. Giocatori poco precisi e poco sicuri sul da farsi, manovra che si sviluppava bene fino alla trequarti e poi si ingolfava, con movimenti poco sincronizzati e molti errori, stavolta anche prima della finalizzazione finale.

Ounas poco concreto e redditizio, Callejon poco preciso (sia al tiro che in fase di assist, non ne parliamo nel battere i calci d’angolo, un disastro), Mertens e Insigne spettatori per quasi tutto il primo tempo. Zielinski, fatta eccezione per 2-3 giocate, addirittura spaesato.

La testa inoltre non era quella giusta, lo si è notato subito, dai primi minuti, appoggi grossolanamente sbagliati di Kk e Albiol, molti gli errori di Hysaj in disimpegno, addirittura palle perse per evidenti incomprensioni tra alcuni calciatori.

Una formazione, quella azzurra, molto offensiva e spregiudicata, ma i troppi uomini in fase avanzata hanno finito per imballare la manovra.

Il Napoli ha concentrato per l’80% le sue azioni offensive sulle fasce. Ma cosa potrebbe nascere dagli  esterni? Tutt’al più un cross, ma avanti c’erano 4 piccoletti e non Milik.

Eppure gli spazi nel primo tempo non erano così chiusi, il Chievo nn era arroccato, ma l’azione spesso è stata lenta, come l’incedere verso la porta dei clivensi.

Nella ripresa un pò meglio, almeno sono arrivate le occasioni, 2 pali, un gol divorato da insigne, qualche tiro di Mertens (ieri tra i peggiori, se non il peggiore, ha giocato con sufficienza e tirato senza cattiveria).

Insomma una gara su cui non si può nemmeno recriminare per come giocata.

Inaspettata per quanto mostrato dal Napoli di Ancelotti e non so quanto dipendente dall’attesa per mercoledì, dove ci vorrà ben altro Napoli, considerato che la Stella Rossa in versione esterna vale poco più del Chievo visto ieri.

Gara da resettare in fretta ed archiviare come “brutto incidente di percorso da non ripetere mai più”.

#FNS

 

 
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