Facebook Twitter E-mail RSS
magnify
Home Notizie e Commenti Mercato ? Machach….
formats

Mercato ? Machach….

Il Napoli non riesce a trovare alternative ai titolari sul mercato di gennaio.

Questo il responso della sessione invernale. L’unico dato da cui partire per fare un’analisi seria del momento, meno di quello che è stato, che risulta indigesto ripercorrere.

Una rosa che , secondo ragione, poteva essere rinforzata in estate con un valido terzino (casomai ambifascia), anche giovane, da far crescere con calma, da forgiare per assimilare movimenti e schemi del Mister, ma soprattutto da un jolly offensivo, considerato anche che Milik, il nostro bomber, da alternare con l’ormai certezza Mertens, veniva da un anno tribolato con un crociato alle spalle.

Il Napoli decideva di puntare su Maggio (come vice Hysaj), nonostante la sua veneranda età, ma con stato fisico ancora integro, e su Mario Rui, nonostante il portoghese, anche lui reduce da un crociato, non desse garanzie , almeno nell’immediato.

Il Jolly offensivo, cercato solo nell’ultima settimana di mercato, a Champions acquisita con il preliminare ( si cercavano Keita, Berardi, Verdi e altri, almeno a detta degli esperti di mercato), non arrivava, un pò per le cifre esose (a detta di alcuni), un pò per le difficoltà a cedere Giaccherini (con contratto biennale e ingaggio-zavorra).

Si prendeva Ounas, giovane di belle speranze, da far crescere dietro ai titolari, Callejon e Insigne, ma anche dietro Mertens, che avrebbe potuto all’occorrenza e in alcune gare ri-spostarsi a sinistra, schierato contemporaneamente a Milik.

Una rosa, quindi, non rinforzata, seppur non privata degli elementi migliori, che a suon di rinnovi e di danari decidevano di restare in azzurro per giocarsi un prestigioso traguardo (circostanza da sempre affermata e confermata in più occasioni dai giocatori azzurri).

Dal punto di vista economico nessun problema, nonostante i soldi della Champions, necessari al bilancio, fossero arrivati tardi, nonostante alcune cessioni, utili a recuperare altri danari, si siano chiuse solo alla fine dei giochi (Zapata, Pavoletti, Strinic).

I soldi c’erano, tant’è che una minima parte veniva anche investita in un enigmatico acquisto postumo, quello del bomber del Chievo, Inglese (10 milioni per detassare il bilancio, per un buon giocatore, forse non da Napoli, ma che sarebbe potuto divenire pedina di scambio in un futuro molto prossimo)

Tifosi non felicissimi, rosa ancora monca, nonostante forse la migliore dell’era De Laurentiis, ma come al solito ogni contestazione o delusione veniva smaltita dalla qualificazione ai Gironi di Champions e ai primi risultati positivi sul campo.

Il nuovo infortunio di Milik complicava le cose (casuale, purtroppo) e faceva emergere la prima falla, quella che poteva essere coperta da un acquisto di un jolly offensivo, che pure il Napoli, a detta degli esperti, aveva provato a prendere senza riuscirvi.

L’assenza di alternative offensive per far rifiatare i titolari, facevano perdere al Napoli alcuni punti in Campionato, con i migliori schierati nel doppio impegno col Manchester City (dopo quelle sfide sono arrivati gli 0-0 con Inter e Chievo, con i 3 davanti scarichi e gli azzurri per la prima volta a secco di gol….allora viaggiavano a una media di oltre 3 a gara).

La forza del City ( e l’infortunio di Ghoulam nel ritorno al San paolo) e la decisione di non far giocare Mertens e Allan nella iniziale partita di Karkhiv (sempre per perseguire l’obiettivo Campionato, anche se l’avversario era l’allora inconsistente Benevento), compromettevano il nostro cammino, con la retrocessione in Europa League.

L’infortunio di Ghoulam ci privava poi di un altro elemento fondamentale, e rendeva la rosa ancor più esigua (il terzino ambifascia ci sarebbe a quel punto servito, almeno per completezza numerica), con Rui, ancora non impiegato per ritrovare la condizione migliore, non ancora pronto, il che ci faceva perdere per qualche gara l’assetto naturale a sinistra, nonchè punti contro la Juventus e soprattutto con la Fiorentina (dove il gioco si tentò di costruirlo a destra, con avvilenti risultati….mancava anche Insigne, bloccato da un risentimento muscolare).

Nonostante qualche colpo a vuoto, gli azzurri e il Mister, con alternative e nuovi movimenti in campo per qualche gara, riuscivano a sopperire alle difficoltà, ritornando a vicere tutte le gare in campionato.

La rosa esigua ci costringeva anche ad uscire dalla Coppa Italia, con le nostre riserve che capitolavano al cospetto di quelle dell’Atalanta.

La gara di Coppa Italia rendeva tangibile quello che quasi tutti pensavano, ossia che la rosa a disposizione in quel momento non ci avrebbe potuto consentire di c”competere” su due fronti e che per coltivare speranza in Campionato, l’EL avrebbe dovuto essere giocata con le riserve, con tutte le conseguenze del caso.

Arrivava il mercato di gennaio, budget di circa 30 milioni (senza contare i quasi 100 milioni di riserve accumulate…il bilancio del Napoli da un paio d’anni viene pubblicato in ritardo, proprio al termine di gennaio…prima usciva a dicembre).

La richiesta di un esterno offensivo, con Milik al secondo crociato che non può dare alcuna garanzia, mentre il terzino si decideva di non prenderlo, per i tempi di assimilazione del gioco, e anche per il rinnovo di Ghoualm, avvenuto con infortunio in corso e che, almeno dal punto di vista economico, è servito ad evitare una perdita sanguinosa a zero, con Mendes dietro l’angolo, pronto a fiutare l’affare, conveniente anche per le casse societarie.

Giuntoli, pronti via, prendeva a zero lo svincolato Machach...una opportunità, più che un acquisto utile, una scommessa offerta dalle dinamiche del mercato, non esaltante.

L’obiettivo nascosto, ma subito “scoperto” e poi dichiararato, Verdi.

Sfumato dopo 3 settimane di trattative e di tira e molla.

Il Napoli spiazzato dal ragazzo e dalla mancanza di alternative.

Arriva Younes, si anticipa il suo arrivo, previsto per giugno, ma dopo visite (e visita al San paolo), nel silenzio assoluto del Napoli, sparisce…ed è addirittura Auriemma a doverlo sbandierare ai quattro venti.

Il nonno (sarà vero o scusa alla “Pomata), difficoltà, ripensamento, problemi con l’Ajax, col calciatore?

Non è dato saperlo, sta di fatto che sfuma clamorosamente.

Tentativo disperato ed estremo per Politano, nonostante ormai il Sassuolo ci prenda per la gola (prezzo da top player) o per i fondelli (non ce lo dà).

Si dice che in Italia ci sia la Juventus ad ostacolare il Napoli anche sulle trattative. Non si comprende perchè insistere allora.

Le alternative non c’erano, nonostante il Mondo esista anche fuori dall’Italia, dove operiamo con intermediari e senza trattative dirette.

Insomma, partono gli scontenti Maksimovic e Giaccherini, la rosa si assottiglia, l’EL diventa quasi deleteria, il Campionato ancor più difficile se ci sarà il minimo intoppo.

Alcune dinamiche non cambiano mai.

Vorrei, ma non posso….anzi Ma…chach.

 
 Share on Facebook Share on Twitter Share on Reddit Share on LinkedIn
1 Comment  comments 

One Response

  1. Gonzo

    D’accordo su tutto, ma ti prego: po’ e non pò, con l’apostrofo non con l’accento

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>