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Sarri vince anche ad agosto : 4-2 al Milan

Il calcio di agosto è finito (per fortuna), ma porta una vittoria importante, non solo per i 3 punti che fanno classifica, ma per le indicazioni e i tanti aspetti positivi mostrati nella gara col Milan, dai gol (mai persi), al miglioramento difensivo (nonostante le reti subite), alla coesione di squadra e gruppo, alla conferma (alla scoperta per alcuni) del bomber Milik, autore di una doppietta, un ragazzo al quale concedere la massima fiducia.

4-2 e partita decisa negli ultimi 15 minuti da una doppietta di Callejon, dopo un primo tempo “double face”chiuso con un secco 2-0 e la doppietta d’autore del neo bomber azzurro Milik. Nel mezzo i gol del momentaneo pareggio rossonero con Niang e Suso.

Una gara che ha ricordato molto il debutto di Sarri al San Paolo lo scorso anno contro la Samp, almeno sino al 2-2, diversa ovviamente nel punteggio finale e nella sua evoluzione (per la verità anche il 2-2 di Pescara ci ha ricordato il debutto col Sassuolo della scorsa stagione, almeno nella prima frazione di gioco).

Certo c’è tanto da migliorare, ma avendo un gioco e pochi interpreti diversi si parte con un vantaggio rispetto a molte altre squadre e a molte altre volte.

La partenza è stata migliore con l’ormai consolidato 4-3-3, modificato in qualche aspetto (come diremo poi), ma non nella sostanza, arrivano 4 punti contro il misero punticino della stagione scorsa e, nonostante i 2 punti lasciati contro un ottimo Pescara, l’inizio sembra confortante.

Mancano 3 giorni alla chiusura del mercato e la squadra verrà ulteriormente rinforzata, almeno con un difensore (invocato anche da Sarri nel post gara col Milan, con ogni probabilità a causa delle preoccupanti condizioni fisiche del neo acquisto Tonelli), casomai capace di adattarsi a fare il terzino (visto che Maggio è da oltre un anno una comparsa e che , considerata la partenza di Ghoulam per la Coppa d’Africa a gennaio, ci vorrebbe) e vedremo se con un attaccante, con Gabbiadini sulla graticola da 2 mesi, in pratica ceduto all’Everton in settimana e poi nuovamente bloccato.

In piedi la trattativa per Kalinic, sul quale si lavora da una settimana parallelamente al sogno Cavani, che abbiamo scoperto non essere solo una suggestione, ma una vera trattativa, difficile e razionalmente poco immaginabile per tanti motivi, ma sta di fatto che , nonostante le parole di chiusura (non di smentita) “ufficiale” del Presidente De Laurentiis, si tenterà di fare fino alll’ultimo momento possibile.

Attendiamo la fine del mercato e poi lo giudicheremo, ma già adesso abbiamo la certezza di avere un reparto completo e affascinante, un centrocampo molto forte, con 3 giocatori affidabili e tre tra i giovani più forti e promettenti d’Europa, Diawara, Rog e Zielinski (un assaggio quest’ultimo ce lo ha dato domenica), sui quali sono stati investiti oltre 40 milioni, con poco più di 3 milioni di ingaggi totali (quanto prendeva Zuniga, pensate un pò).

Ma veniamo alla gara contro il Milan :

LE FORMAZIONI

Sarri si affida al solito 4-3-3, la difesa di sempre, il ritorno di Jorginho, il cambio in attacco dove Milik e Mertens, protagonisti assoluti nel secondo tempo a Pescara, sostituiscono Insigne e Gabbiadini dall’inizio. Assenti gli infortunati Tonelli, Giaccherini e El Kaddouri.

Montella schiera un 4-3-3 duttile, con Donnarumma in porta , difesa a 4 con Abate e De Sciglio sugli esterni, Romagonoli e Gomez (al debutto per le assenze di Paletta squalificato e Zapata) a centrocampo Montolivo centrale con ai lati Kucka e Bonaventura e tridente offensivo con Suso e Niang  sugli esterni e Bacca di punta.

LA TATTICA

Spunti tattici interessanti su entrabi i fronti.

Napoli

Il Napoli, come già visto a Pescara (e non di rado anche nella scorsa stagione, soprattutto con Mertens in campo, per chi ha avuto la capacità di accorgersene), gioca con i due esterni che, a turno, giocano più stretti per coadiuvare Milik.

Questa situazione tattica ha modificato alcuni meccanismi del centrocampo e la fase difensiva (soprattutto) ne ha risentito, molto col Pescara, meno con il Milan, pur avendo alcune ripercussioni sulla prestazione di Hamsik.

Difatti quando l’attaccante esterno si accentra è la mezzala dal suo lato a dover scalare sul terzino avversario in prima battuta (poi lasciato eventualmente al nostro terzino di fascia), con consguente “scivolamento” del resto della squadra da quel lato (soprattutto in pressing).

Hamsik, come tutti non al top della condizione, ha un pò sofferto il dover barcamenarsi nel doppio compito di interdittore sul terzino avversario e sul centrocampista (Kucka), ha dovuto giocare leggermente in posizione più arretrata e ne ha risentito sotto l’aspetto del gioco e della prestazione individuale.

Più dinamico e abituato alla corsa dall’altro lato Allan, che nel doppio compito, ha dovuto macinare chilometri, spesso correndo a vuoto, tant’è che Sarri lo ha dovuto sostituire a metà ripresa con Zielinski (che poi si è rivelato determinante per la vittoria finale).

Anche gli esterni difensivi, Hysaj e Ghoulam,hanno risentito della nuova disposizione tattica, già impegnati a contenere due esterni offensivi molto abili come Suso e Niang, si sono visti spesso piombare dalle loro parti Abate e Bonaventura (da quel lato De Sciglio scendeva poco, contrariamente a quanto visto con il Pescara,con Biraghi e Zampano scendevano entrambi).

Quindi, prima di giudicare negativamente la partita di Marek, Hysaj e Ghoulam, non certo i migliori in campo, è bene comprenderne anche il motivo, o meglio le concause.

Milan

Nel Milan alcuni spunti tattici interessanti, soprattutto in fase difensiva. Il 4-3-3 si è trasformato in fase difensiva in un 4-2-3-1 :

con Niang accentrato in marcatura su Jorginho, nel tentativo di non dare spazio all’impostazione azzurra e di tarpare le ali sul nascere all’azione che passa spesso, se non sempre, dal brasiliano. Bonaventura chiudeva di conseguenza su Hysaj e Kucka a coadiuvare Montolivo centralmente.

Suso si manteneva largo su Ghoulam, limitandosi a lasciarlo ad Abate quando il terzino si proponeva alto, con De Sciglio pronto a chiudersi ai due centrali dal lato opposto. Bacca unica ed evanescente punta, per il secondo anno consecutivo un fantasma al San Paolo.

LA GARA

Fase iniziale di studio tattico, ma già al secondo minuto azione pericolosa del Milan su ripartenza conseguente a calcio d’angolo del Napoli :

la squadra è sbilanciata il Milan esce palla al piede dalla propria area di rigore, Callejon non usa un facile fallo tattico (bastava una spintarella sulla linea laterale) e Bonaventura brucia sullo scatto Jorginho, cambio gioco di Suso a sinistra per il libero Niang (Hysaj era andato a saltare sull’angolo e non c’è), bravi i due difensori centrali a chiudere lo specchio e a stringersi sull’attaccante, il cui tiro da fuori viene smorzato da Albiol e finisce docile tra le braccia di Reina.

Male Callejon e Jorginho qui in chiusura che concedono un ripartenza evitabilissima.

Il Milan fa girare con una certa disinvoltura la palla, ma il Napoli è attento nelle chiusure.

Quel che latita è la fase offensiva, non solo per lo schieramento tattico del Milan, ma per alcuni errori individuali dei centrocampisti azzurri, che sbagliano alcune palle banalmente, 3 errori di Hamsik , 2 di Jorginho e 1 di allan, ben 6 palle perse in 5 minuti.

Al 7° minuto occasionissima per il Milan, Jorginho perde l’uomo in mezzo al campo (è la seconda volta dopo pochi minuti di gioco), palla larga di Suso di nuovo per Niang che mette in mezzo dalla sinistra un traversone forte e basso che taglia tutta l’area, per arrivare sui piedi di Abate dal lato opposto, al quale Ghoulam lascia incredibilmente la possibiltà di calciare libero a 2 -3 metri dalla porta sul secondo palo, prendendo sonno e non stringendo la diagonale. Palla altissima sul fondo, con Abate che per nostra fortuna impatta malissimo il tiro.

Qui Jorginho male in mezzo al campo e prima (ed unica, per dir la verità) dormita difensiva di Ghoulam.

Il Milan , oltre a fraseggiare discretamente, si chiude anche bene, con Romagnoli attento su Milik e Callejon e Mertens francobollati da De Sciglio e Abate sugli esterni, nelle rare occasioni in cui gli arriva un pallone.

Hamsik e Allan guardati a vista da Kucka e Bonaventura. Il gran lavoro degli esterni del Milan Suso e Niang è da rimarcare, si sacrificano in copertura (Niang fa un gran lavoro su Jorginho) e sono bravissimi nelle ripartenze. Solo Bacca non tocca un pallone e non è pervenuto (sarà il grande assente per tutta la gara, anche grazie ad una gran prestazione di Albiol).

Al 13° il Milan si guadagna un angolo sul quale c’è un gol di Romagnoli, in netto fuorigioco (di metri).

 Il Napoli non crea alcuna azione pericolosa nei primi 17 minuti, credo sia un record per la squadra di Sarri, e il motivo è da ricercare nella non particolare velocità della manovra, inibita anche dalla ottima disposizione tattica difensiva di Montella, ma, come detto,soprattutto  dai molti errori di misura nei passaggi dei centrocampisti (in primis Hamsik e Jorginho).

Jorginho, tra l’altro, maluccio in mezzo al campo in fase passiva, si fa sfuggire l’uomo, almeno in 3 occasioni, facendo creare la superiorità e le azioni pericolose nascono da qui.

Allan corre e raddoppia in mezzo al campo, ma molto a vuoto, nonostante la generosità.

Le poche palle giocabili, tra l’altro, non vengono ben sfruttate dagli attaccanti , con Milik e Mertens che giocano molto vicini, ma non mostrano grande intesa in 3-4 occasioni.

Callejon fa densità a destra, ma nulla di più, Milik indietreggia per trovare qualche pallone giocabile e si limita a qualche buona sponda.

Nonostante una ripartenza concessa dopo 2 minuti e 1 occasione clamorosa per Abbate, la linea difensiva azzurra sembra aver dimenticato i fantasmi di Pescara e si muove in perfetta simmetria, facendo molto bene l’elastico e il fuorigioco.

Ottimo inizio di Koulibaly e Albiol che lasciano le briciole a Bacca (molto precisi anche nel far partire l’azione), bravi anche Hysaj e Ghoulam (tranne sulla grave distrazione su Abate), che hanno 2 avversari molto scomodi da contenere e lo fanno bene. Niang e Suso non saranno avversari comodi per nessuno.

Al 18° all’improvviso il vantaggio azzurro con Milik, in rete (doppietta) al debutto dal primo minuto in maglia azzurra (la fece anche Cavani a Elfsborg).

Ottimo il passaggio filtrante di esterno di Ghoulam per Mertens appena dentro l’area, lasciato libero da Gomez (più attento a tenere una linea che sale in ritardo che a guardare l’uomo).

Mai lasciare spazio a Dries, che si accentra leggermente e ha anche il tempo di prendere la mira con il suo tiro a giro potente e calibrato sul secondo palo. Sfortunato il belga che coglie il palo interno, ma la palla torna in campo e Milik a due passi , sbagliando l’impatto, la mette dentro di suola…il famoso tocco “a sola e scarpa” , -beffando anche Donnarumma….e facendo venire il c.d “pantèco” a tutti noi.

La palla per fortuna entra. 1-0 Napoli.

Il Milan reagisce e un cross lungo dalla sinstra di Suso raggiunge Niang sul secondo palo, ben contenuto da Hysaj e palla alta sulla traversa.

Sarà un fuoco di paglia, perché il Napoli dopo il gol si è sbloccato e prende in mano le redini del giocob e le terrà ben salde sino al termine della prima frazione di gioco.

Gli azzurri salgono col baricentro e alzano molto il pressing, ne benficia tutta la fase difensiva, con Allan che sguazza nell’aggressività generale, più precisi nei movimenti anche Hamsik e Jorginho che cominciano a smistare la palla velocemente e senza gli errori visti in precedenza.

Salgono anche gli esterni con Hysay e Ghoulam che nn fanno mai mancare l’appoggio alla manovra offensiva, nella quale pare ancora non precisissimo e proficuo Callejon.

Chiusure tempestive di Albiol e Koulibaly che continuano la loro ottima gara, precisi anche in fase di impostazione (zero errori a questo punto della gara).

Al 26° azione simile al primo gol, stessa palla filtrante da sinistra di  Ghoulam per Mertens, stavolta il belga è fuori area, si beve in un fazzoletto Abate e ci prova di nuovo col tiro a giro sul secondo palo, stavolta Donnarumma si supera e devia in angolo.

Un minuto dopo lancio di 40 metri di Albiol (sempre preciso ed efficace oggi) sui piedi di Milik, stop perfetto e palla attaccata al piede di Arkadiusz al limite dell’area spostato a sinistra, appoggio centrale per l’accorrente Hamsik, che tenta un improbabile passaggio invece del tiro, per un Callejon che invece era a decine di metri di stanza.

L’azione degli azzurri è fluida, scambio in velocità Albiol-Jorginho, Hamsik-Ghoulam-Milik, con il polacco che libera di nuovo Dries al tiro dal limite da sinistra e palla deviata in corner da Montolivo, che travolge il belga anche con una ginocchiata sul collo del piede.

Sul corner, che Jorginho non batte più quest’anno, è proprio il brasiliano a calciare in porta da fuori dopo un a respinta della difesa milanista, ma la palla è centrale.

Il pressing alto degli azzurri, che dura dal gol incessante, non consente al Milan le ripartenze, con i rossoneri costretti a lanci lunghi nel nulla o facile preda dei difensori partenopei.

Al 31° azione da destra stavolta con Hysaj che scende, palla a Mertens che si gira di nuovo, ma da destra , (spesso agisce con callejon da seconda punta accanto a Milik) , tiro improvviso e altro “Miracolo” di Donnarumma, sulla cui respinta ci prova Milik da posizione defilata, ma il suo tiro viene contrato in angolo da un difensore.

Sul corner si erge da fermo Arkadiusz, stacco imperioso ad anticipare il difensore e palla imparabile nel sette sul secondo palo.

Un gol imperioso di testa che non si vedeva da lustri al San Paolo, ne ha fatti tanti Cavani, ma questo era alla Savoldi.

Arkadiusz si presenta con una doppietta al San Paolo…in visibilio.

Da notare che il corner perfetto è battuto da Callejon da destra e non da Jorginho…mentre da sinistra li batte Ghoulam....altra novità stagionale.

Il Napoli controlla la gara negli ultimi 5 minuti, con qualche errore di troppo in fase di impostazione (un paio di disimpegni con palle perse da Ghoulam e Hysaj, un paio di mancate finalizzazioni di Marek) e chiude la frazione sul 2-0.

Risultato giusto alla luce di quanto creato dopo il primo gol, ma con un buon Milan per 18 minuti, dopo i quali è gradualmente scomparso dal campo.

Il Milan parte nella ripresa come nel primo tempo, azione in velocità di Bonaventura centralmente, che supera Allan e Hamsik, palla a sinistra per Niang che da posizione decentrata tenta il tiro che finisce sull’esterno della rete.

Al 5° minuto il Milan accorcia le distanze con Niang :

Fallo netto a centrocampo su Jorginho, che ne vanifica l’anticipo e crea un 3 contro 3, palla da Suso al solito Niang sulla destra, che brucia sullo scatto breve Hysaj e si libera al tiro in area da posizione defilata. Sul buon diagonale Reina non riesce e ad intercettare la palla che si infila all’angolino basso opposto , passando sotto il braccio del portiere.

Azione viziata da fallo, più grave l’errore di Reina che di Hysaj, che consente il tiro a Niang, ma da posizione defilata, anche se non lontana dalla porta.

Il fallo su Jorginho fa imbestialire Sarri che protesta e viene espulso dall’arbitro Valeri.

 Al 9° minuto il Milan addirittura pareggia con un bolide di Suso dopo ripartenza del Milan, con un primo errrore in chiusura di Koulibaly “rappezzato” da una chiusura di Albiol e Jorginho al limite, sulla cui ribattuta Suso sfodera un tiro di sinistro nel sette dal limite, con Hamsik che non riesce a contrastarlo al momento della battuta.

Il Napoli reagisce di orgoglio e assedia per 2 minuti la porta del Milan con cross a ripetizione e tiri dal limite che trovano il muro rossonero.

La gara è equilibrata, le squadre stanche si affrontano a viso aperto, con cambiamenti di fronte su entrambi i lati, i centrocampisti fanno poco filtro e può succedere qualsiasi cosa.

Entra Zielinski per uno stremato Allan, che ha corso tantissimo.

Proprio il giovane Piotr al 28° scambia con Jorginho e parte verso la porta, 30 metri ed oltre di corsa palla al piede, palla allargata a sinistra nei pressi dell’area per Mertens che riceve , si accentra e fa partire il tiro a giro, sul quale si supera di nuovo Donnarumma, ma sulla ribattuta si avventa Callejon e arpiona la palla da due passi mandandola in rete.

3-2 Napoli.

Dopo 2 minuti viene espulso Kucka per aver mandato a quel paese l’arbitro (urlandoglielo per 2 volte in faccia) e in piena bagarre finale rosso anche per Niang per somma di ammonizioni per fallo su Reina al momento del rilancio del portiere.

Entra Insigne per Mertens, con il folletto belga che esce tra l’ovazione del San Paolo.

Milan finisce in 9, ma il Napoli non gestisce bene nei minuti finali, non tiene palla, (insigne non ne tiene addirittura 3) ci fa tremare, fino al gol del definitivo 4-2.

E’ proprio Lorenzo che scatta verso la porta, mette in mezzo per l’accorrente Callejon, la palla viene deviata da Romagnoli, in disperato tentivo e deviata con una mano poi dal difensore dalla linea di porta, sul cui tocco ribadisce in rete Callejon, determinante nel finale di gara.

3 punti salutari prima della sosta, fondamentali anche per evitare le strumentali polemiche della stampa durante lo stop al Campionato, con 2 settimane senza calcio giocato e con pochi spunti di cronaca.

Ora 3 giorni di mercato e via alla stagione, con il debutto nel temibile, ma non certo impossibile, girone di Champions, con Benfica, Besiktas e Dinamo Kiev.

Ci attendono 2 trasferte importanti a Palermo e a Kiev, gare utili a comprendere la crescita del Napoli in trasferta, perchè a san paolo da un anno e mezzo abbiamo solo certezze e vittorie.

#FNS

 
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