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Il Napoli spreca il match point all’Olimpico

Il Napoli ha sprecato il match point all’Olimpico, perde 1-0 ad un minuto dalla fine dopo aver giocato una partita difensivamente quasi perfetta ed aver sciupato almeno 5-6 occasioni per portarsi in vantaggio durante la gara, contro una difesa non irresistibile, che ha perso anche Manolas e Florenzi durante i 90 minuti.

Un film già visto a Torino contro la Juventus e a Villareal, gli azzurri giocano una discreta gara, non riescono a segnare e vengono puniti ad una manciata di secondi dal termine, Zaza, Denis Suarez, Nainggolan, 3 reti allo scadere che ci penalizzano ben oltre i nostri demeriti.

Era un’occasione propizia per chiudere i conti e tenere la Roma a debita distanza, ma come la storia ci insegna siamo destinati a soffrire fino al termine, nulla ci va per il verso giusto, anche se, come sempre, non si può parlare solo di sfortuna quando in una gara non si riesce a segnare, se ti va bene fai 0-0, altrimenti rischi di perderla, e puntualmente siamo stati puniti.

Per fortuna (e anche per nostri meriti ovviamente) siamo arrivati allo scontro dell’Olimpico con 5 punti di vantaggio e ne conserviamo ancora 2, preziosi e speriamo determinanti, visto che il calendario ci è favorevole e che dobbiamo affrontare 3 squadre che hanno poco da chiedere alla classifica (Atalanta e Frosinone nel fortino S.Paolo e trasferta a Torino con i granata, più impegnativa, ma alla portata).

Non saranno tre vittorie scontate, ma sicuramente tre gare alla portata degli azzurri, che dovranno essere vinte per poter confermare quanto di buono mostrato in tutta la stagione e conquistare un secondo posto meritato, che solo gli azzurri potrebbero buttare al vento a questo punto dei giochi, sempre che la Roma riesca a vincerle tutte (non crediamo a scivoloni reciproci, ma è possibile che i giallorossi possano perdere punti almeno nelle trasferte di Genova e Milano).

Giocarcela nelle ultime 3 era un’eventualità che non avremmo voluto accadesse, ma tant’è e non ci resta che questa via.

Certo, perdere 13 punti su 15 contro le prime 5 del campionato (noi esclusi) nel girone di ritorno, rende l’idea, dopo un girone di andata dominato col gioco e con i risultati, di come il mercato di gennaio avrebbe potuto influire diversamente. Sarri lo aveva detto a chiare lettere “evidentemente gli obiettivi stagionali non sono cambiati, nonostante la posizione in classifica”.

I mancati rinforzi ci hanno costretto prima ad abdicare nelle due Coppe (pur importantissime) per seguire il sogno (andando avanti nelle due competizioni avremmo una posizione in classifica forse peggiore di quella dello scorso anno), ed ora ad arrancare per mantenere un meritato secondo posto, in una stagione eccezionale grazie a Sarri e ai giocatori a disposizione.

Ciò sulla carta, non sappiamo come sarebbe andata con un centrocampista di spessore in più, qualora fosse stato libero o acquistato a prezzi accessibili (quel che è certo è che non avrebbe turbato l’armionia dello spogliatoio, ci mancherebbe, che un giocatore bravo turbi la quiete, invece di migliorare le cose…ma lasciamo stare).

Nessuna critica al presidente, perseverare nel fare finta di non conoscerne limiti e ambizioni, sarebbe da pivelli, lo conosciamo bene e dobbiamo accettare quel che di ottimo ci ha sempre offerto.

Ora e come sempre tocca a noi dimostrare di valere il secondo posto e di raggiungere la Champions diretta, risultato che farebbe la differenza nell’anno di Europei e Coppa America.

Ma veniamo alla gara di ieri :

Formazioni tipo per entrambe le squadre, nessun assente. Sarri recupera Higuain e preferisce Mertens ad Insigne dal primo minuto. Spalletti schiera il 4-3-3, che si trasforma spesso in 4-2-3-1, con Nainngolan trequartista in fase di non possesso, che spesso va in pressing alto sul nostro portatore di palla. In panchina i due cori de Roma, Totti e De Rossi, come l’ectoplasma Dzeko.

Sono di fronte le due squadre più prolifiche del Campionato e la fase difensiva potrebbe fare la differenza sulla carta. Il Napoli la farà molto bene, la Roma, pur perdendo due pezzi da 90 in una difesa già non irreprensibile negli ultimi tempi, riuscirà a non prendere gol…anche per nostri demeriti e per poca precisione e cattiveria in fase di conclusione.

La gara è equilibrata nella prima frazione. La Roma lascia il pallino al Napoli e sceglie di pressare alto per sfruttare qualche palla recuperata sulla nostra trequarti. La tattica di Spalletti è giusta, visto che a turno gli azzurri perdono palla, non riuscendo a trovare sempre i giusti tempi e le linee di passaggio per uscire in palleggio dalla difesa, con la Roma alta che intasa quasi tutti gli spazi nella nostra trequarti.

Perdono palla a turno, Hysaj, Ghoulam, Albiol più volte Hamsik, Allan, ma gli azzurri si salvano grazie a una splendida prestazione di Koulibaly e dello stesso Albiol, che fermano puntualmente l’attacco giallorosso, evitando il tiro in porta.

Questo il “leit motive” dei primi 15-20 minuti, con Mertens e Callejon che ripiegano bene sugli esterni difensivi giallorossi.

Bravo Hysai a contenere Perotti dal suo lato, più in difficoltà Ghoulam con Salah dall’altro, ma con uno straordinario Kalidou che gli copre le spalle. Bravo anche Jorginho a contenere centralmente.

Dopo 15 minuti Higuain infila, involontariamente, un dito nell’occhio a Manolas, che è costretto ad uscire, ma il Pipita non riesce a segnare il gol dell’1-0 poco dopo, nonostante la magia con cui supera Zukanovic e Rudiger, fermato da un miracoloso Szceszny.

Con il passare dei minuti il Napoli diventa padrone del campo, ma non riesce a finalizzare, perdendosi spesso sulla trequarti avversaria. O almeno una palla la butta dentro con Callejon , in millimetrico, ma esistente fuorigioco, che viene fischiato al contrario di quello più evidente di Icardi a S.Siro e a differenza dei tanti simili episodi non fischiati contro la Juventus per tutto l’arco del Campionato. Pare che ci sia una regola per cui nel dubbio non si fischia contro la Juventus, sembrerà una battuta, ma è accaduto con una frequenza a dir poco imbarazzante.

Bene il nostro lato destro, come sempre, e dove l’avversario non passa mai, grazie all’asse Hysaj-Allan-Callejon. Più scoperti a sinistra, nonostante gli sforzi in ripiegamento di Mertens e la copertura di Hamsik, che si limita a svolgere diligentemente il proprio compitino tattico, sbagliando molto in fase di appoggio e manovra e perdendo palle a ripetizione in zona “rossa”, facendo mancare il suo apporto alla fase offensiva. Attacco in cui Higuain sembra risentire della lunga assenza, al quale il ritmo gara sembra mancare.

Mertens, autore di una prima frazione generosa, perde 4-5 palle sul finire del tempo, che sarebbero potute essere sfruttate meglio, sbagliando facili appoggi e assist per i compagni. Un primo tempo abbastanza spezzettato e giocato a buoni ritmi si chiude sullo 0-0.

Nella ripresa la Roma abbassa il baricentro, anche un pò per dosare le enerigie dopo una prima frazione dispendiosa e in cui ha sempre alzato il pressing. Anche il Napoli non acccelera, ma non rischia nulla e cerca il gol, non con veemenza, ma con insistenza e razonalità.

Almeno 4 occasioni sui piedi di Mertens, Higuain, Hamsik, ma il Napoli non riesce a segnare e viene punito allo scadere da un tiro a giro dal limite di Nainngolan.

Altra sconfitta immeritata, arrivata a risultato ormai creduto acquisito, che ci condanna oltremodo, ma che lascia inalterate le possibilità di conquistare la Champions, che è nelle nostre corde e resta ampiamente alla portata.

Il 2° posto renderebbe speciale una stagione eccezionale per il gioco mostrato e per un divertimento anche insperato ad inizio anno, al terzo posto nemmeno ci voglio pensare, tanto farebbe male dopo aver battagliato con la Juventus ed essere stati Campioni d’Inverno. Meritiamo ben altro e ce lo dobbiamo come al solito sudare fino al termine.

#FNS

 

 

 

 

 

 
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