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Il Napoli beffato nel big match con la Juve

Di solito la fortuna aiuta gli audaci, stavolta non è andata così e il Napoli perde a Torino contro la Juventus per un colpo di sfortuna, pur non demeritando, ma punito da un’autorete (decisiva la deviazione di Albiol sul tiro di Zaza) a un briciolo di minuti dalla fine.

Un 1-0 che lascia l’amaro in bocca, soprattutto perchè arrivato contro la Juventus e in un momento in cui ogni tentativo di reazione è tarpato dall’inesorabile scadere del tempo.

Nulla è cambiato, gli azzurri restano in piena lotta per il titolo (per ora) e per la Champions, nonostante gli inseguitori rosichino qualche punticino agli azzurri, che passano da + 10 a +7 sul terzo posto, occupato dalla Fiorentina.

L’unico risultato che avrebbe potuto dare un segnale forte al Campionato, forse una svolta, seppur non definitiva, sarebbe stata la vittoria allo Juventus Stadium, vittoria che il Napoli non ha cercato più di tanto nel finale di gara, dopo aver giocato una partita attenta, giudiziosa e di sacrificio, che tante energie ha tolto agli uomini di Sarri, un pò stanchi nel finale e forse psicologicamente appagati dal risultato.

La poca lucidità si è mostrata proprio in occasione del gol subito, in cui gli azzurri sono stati poco aggressivi e hanno concesso la conclusione al subentrato Zaza (poco reattivo e un pò ingenuo Koulibaly nella marcatura e poco decisi Albiol, Mertens e Ghoulam nell’accorciare gli spazi tra loro e l’attaccante bianconero).

Dopo un primo tempo combattuto e giocato a buoni ritmi, in cui gli azzurri, pur non mostrando un calcio frizzante, grazie anche alla buona prova dell’avversario, erano comunque andati vicini al vantaggio con Higuain (anticipato dalla punta del piede di Bonucci quando stava per battere Buffon da due passi di testa su perfetto cross di Hysaj), nella ripresa i ritmi si sono notevolmente abbassati, con gli uomini di Allegri che, perso prima Bonucci, poi Morata e nel finale anche Dybala, erano più attenti a non  subire gol per evitare l’allungo in classifica dei rivali, che propensi ad offendere.

Il Napoli, psicologicamente influenzato dal risultato e forse anche un pò convinto di avere in pugno la partita, ha tentato di gestire la gara col possesso palla, senza tentare più di tanto l’affondo vincente.

D’altronde con molti uomini stanchi per il tanto correre durante la gara ed il solo Mertens più fresco in campo non è che avevano tante frecce al proprio arco.

Questo forse l’unico rimprovero da muovere “con il senno di poi”(ma da me invocato in corso di gara, a dir la verità), non averci provato negli ultimi 15 minuti, inserendo 1 o 2 uomini freschi in più in fase offensiva, con la juve rintanata e stanca, almeno nel tentativo di segnare sino al termine, non solo per vincere, ma almeno per evitare la beffa finale.

Un applauso, comunque, va fatto ad Allegri (uno che tatticamente è riuscito anche nell’impresa di fermare il Barcellona), che ben conosceva la pericolosità del Napoli ed era ben consapevole della superiorità del gioco degli azzurri (mostrata ed evidente dall’inizio del Campionato, o meglio, dalla terza giornata in poi) ed ha impostato una partita pin maniera perfetta, con l’obiettivo principale di non perderla, evitando di lasciare spazi agl uomini più pericolosi.

Allegri è stato ancor più bravo a comprendere le difficoltà quando, già orfano di Chiellini, ha perso anche Bonucci, abbassando ritmi e baricentro, lasciando al Napoli uno sterile possesso palla, cercando di non lasciare spazi e costringendo gli azzurri a giocare a 3-4 tocchi, una cosa mai vista sino a sabato nel Napoli “di stampo sarriano”.

Il Napoli è rimasto quasi sorpreso da questo atteggiamento e ha, anche colpevolmente, creduto di avere in pugno la gara ed il pareggio, invece di pensare a vincerla, rischiando ed effettuando i cambi offensivi e tattici nel tentativo di riuscire a portare a casa i 3 punti.

Se vogliamo trovare il “pelo nell’uovo”è stato proprio questo atteggiamento di apparente controllo che ha consentito, oltre ad una dose di evidente sfortuna, di non riuscire a strrappare un risultato positivo.

Certo se non ci fosse stata la deviazione di Albiol e se non avessimo marcato Zaza con un pò d approssimazione questo non sarebbe accaduto, forse avremmo scritto di un Napoli maturo e che, pur non riuscendo a vincere, si era ben comportato, strappando un punto su un campo ostile e in una gara dove non era facile vincere, restando, per il momento, in testa alla classifica.

Non sappiamo (il calcio non ha controprova) come sarebbe andata a finire se Sarri avesse inserito 1-2 uomini offensivi in più, schierando Gabbiadini vicino a Higuain, per toglierlo dalla morsa di Barzagli almeno 15 minuti prima, cambiando se del caso schema, tentando il tutto per tutto, ma tant’è e usciamo sconfitti da Torino, con la consapevolezza di aver giocato e perso sfortunatamente una buona gara e che il Napoli, mantenendo la stessa voglia di giocare sarà in lizza sino al termine dei giochi.

Restare con 2 punti di vantaggio o con un punto in meno cambia poco , viste le 13 gare che mancano e i 39 punti in palio. Veramente pochissime le possibilità che questa gara possa influire sul risultato finale da qui al termine, se non per non creduti cali di tensione e contraccolpi, che non penso vi saranno.

Quel che influirà, come ho ripetuto da almeno un mese, saranno le Coppe Europee : difficile pensare che la Juventus, se eliminata dal Bayern, possa perdere punti e il Campionato. Difficile tenere il ritmo per gli azzurri, nel caso si dovesse proseguire a lungo l’avventura in Europa league, con una rosa non così qualitativamente importante per poter fronteggiare due competizioni lunghe e dispendiose con l’obiettivo di vincerle entrambe.

Un occhio agli avversari per la  Champions, che resta un obiettivo concreto e reale :

La Fiorentina si sbarazza dell’Inter, battendola 2-1 al Franchi con una rete arrivata, non casualmente all’ultimo minuto, visto che i viola hanno avuto molte occasioni per punire l’avversario, ormai allo sbando (era 4 punti davanti agli azzurri prima in classifica non con molto merito ed ora a -11) e con le consuete difficoltà tattiche (Mancini cambia in continuazione uomini e schemi, senza un filo conduttore, sbagliando puntualmente schieramento e posizioni di uomini in campo).

Quindi Fiorentina, che affronteremo fra due giornate in trasferta, prima avversaria, con la Roma di Spalletti (che ha vinto 3-1 a Carpi nell’anticipo del venerdì) in ripresa, almeno per quanto concerne i risultati, a 9 lunghezze dagli azzurri dopo 4 vittorie consecutive (e ancora imbattuta con l’allenatore toscano in panchina).

Prossimo avversario il Milan, che si è avvicinato al gruppetto in lizza per il 3° posto, pur non mostrando un gioco apprezzabile, ma ottenendo risultati, con sole 2 sconfitte nelle ultime 15 gare (ma ben 6 pareggi).

Il Campionato è ancora lungo e se contavano poco o niente i 2 punti di vantaggio sulla Juventus, conta ancor di meno il punto di vantaggio ottenuto dai bianconeri in questo momento. Anzi non sono ancora nulla i punti che abbiamo nei confronti delle dirette avversarie per la Champions.

Il Napoli dovrà continuare senza contraccolpi o pensieri il proprio cammino, giocando come sa le restanti gare e tentando di vincerle, attraverso l’organizzazione, il gioco, il lavoro, l’attenzione e la convinzione nei propri mezzi. Cosa che ha sempre mostrato di saper fare e di vere nel proprio Dna.

Nessun risultato è precluso, nessun obiettivo raggiunto. Imperativo categorico NON MOLLARE !!!

Un applauso ai tifosi azzurri che hanno sostenuto la squadra prima e dopo la gara di Torino, facendo sentire la loro presenza e il loro attaccamento alla squadra, con il gruppo azzurro che è consapevole di ciò e che non vorrà certo deludere i propri tifosi.

Ora testa al Villareal, che affronteremo giovedì in EL, con il consueto turn over, nella speranza che chi gioca meno dia il massimo, come ha sempre fatto, e che questo basti a superare il turno contro un avversario forte, organizzato e che, come noi, sa giocare al calcio, ma badando poco a difendersi

#FNS

 

 
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