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IL NAPOLI dice 33 e non si scopre malato : 3° posto nel girone d’andata

Il Napoli, dopo le polemiche per la sconfitta interna contro la Juventus, riprende la marcia e riconquista il terzo posto, vincendo per 1-0 all’Olimpico con un prezioso gol di Higuain, contro la Lazio, diretta concorrente per la terza piazza.

Il Napoli dice 33 (punti conquistati) e non si scopre malato alla fine del girone d’andata, chiudendolo al terzo posto in coabitazione con la Sampdoria, staccando la Lazio a quota 31 e con alle costole la Fiorentina. Le milanesi subiscono lo stop con Empoli e Atalanta (che addirittura si impone a S.Siro con i rossoneri), così come il Genoa (3-3 col Sassuolo).

Il gol di Higuain ci regala 3 punti pesanti e sofferti, in una gara portata a casa con qualche patema d’animo di troppo, contro un avversario in forma, ma falcidiato da infortuni e squalifiche, che ci ha messo in gran difficoltà nel primo tempo.

Benitez, che in conferenza aveva confermato che il mercato invernale è chiuso sia in entrata che in uscita (Gabbiadini e Strinic acquisti graditi e necessari), ha sgombrato il campo da equivoci e dicerie su probabili partenze e addii, chiamando la squadra alla compattezza e ad evitare distrazioni sul campo, in vista di una gara fondamentale per proseguire il cammino per la posizione utile al raggiungimento dell’obiettivo Champions League.

Champions crocevia dei destini di questo Napoli, senza la quale ogni speranza di vedere a Napoli anche l’anno prossimo Rafa Benitez e alcuni beniamini come Higuain, Callejon e Albiol, sarebbe ridotta al lumicino.

Ci vorrà un girone di ritorno ben più deciso di quello appena conclusosi per centrare l’obiettivo e foriero di qualche punticino in più, visto che la quasi certezza della terza posizione è raggiungibile con 70 punti circa.

Benitez, che deve fare a meno dei soliti infortunati Zuniga, Insigne e Michu, con Ghoulam, impegnato con la nazionale algerina in Coppa d’Africa, con Britos squalificato, schiera per la prima volta Strinic a sinistra. Confermati Gargano e Lopez in mezzo al campo, Giocano De Guzman e Mertens dal primo minuto, con Hamsik in panchina, come Gabbiadini.

Pioli, ha ben 10 assenti: Marchetti, Ciani, De Vrij, Braafehid, Lulic, Mauri, Felipe Andersson, Gonzalez, Gentiletti e Ederson e schiera un 4-3-3 con gli uomini disponibili.

LAZIO (4-3-3) – Berisha; Basta, Cana, Radu, Cavanda; Ledesma, Biglia, Parolo; Candreva, Djordjevic, Keita.

NAPOLI (4-2-3-1) - Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Strinic; Gargano, Lopez; Callejon, De Guzman, Mertens; Higuain.

Come contro la Juventus, il Napoli lascia impostare il gioco alla Lazio, chiudendo gli spazi e cercando di ripartire di rimessa. Gli azzurri sono bravi a chiudere i varchi, non lasciando occasioni all’avversario, ma non altrettanto abili nel far ripartire l’azione. Molti gli errori di misura nei passaggi e nei disimpegni, ma diversamente da quanto capitato contro i bianconeri, con De Guzman che sbagliò un gol facile facile per il vantaggio, stavolta è Higuain a portarci sull’1-0 al 18° minuto, scattando in profondità su assist di Mertens e fulminando Berisha con un bolide dal basso verso alto sul primo palo, scagliato da posizione defilata sulla destra.

La Lazio reagisce ed il Napoli si chiude pericolosamente, abbassando troppo il baricentro e facendosi schiacciare nella propria metà campo. I biancocelesti vanno per 3 volte vicinissimi al gol con un tiro di Biglia dalla distanza che sfiora il sette, un colpo di testa di Parolo che coglie la traversa e con  Cavanda, che solo davanti a Rafael colpisce male e conclude debolmente tra le braccia del portiere azzurro. La prima frazione si chiude sullo 0-1 per i partenopei, che si trovano avanti di una rete, pur giocando una gara per niente esaltante. Buono il debutto di Strinic.

Insomma un vantaggio importante, ma risicato, con un Napoli che gioca tutt’altro che bene, dimostrando che quando la squadra azzurra arretra troppo, senza pressare alto e difendere alto (di squadra), subisce , va in apnea e rischia ad ogni azione, soprattutto sui cross in area, dove lo svarione è sempre pronto ad uscire fuori dal cappello a cilindro.

La difesa comunque ha retto, grazie ad Albiol e ad un efficace Strinic sulla sinistra, che al debutto ha avuto non solo il compito di fermare Candreva, ma anche di contenere Basta, sul quale Mertens non ha assicurato nemmeno la minima copertura (pur avendo avuto l’intuizione dell’assist e non avendo demeritato in fase offensiva).

Male Maggio a destra (molti appoggi e passaggi sbagliati e grande sofferenza su Keita), distratto Koulibaly, incerto in più di un’occasione (salverà la prestazione grazie auna super ripresa).

La tattica di Benitez, quella difensiva e di attesa, scoperta in anticipo già al momento della (giusta) scelta di schierare anche oggi i due mediani di rottura, ha dato i suoi frutti, ma la squadra non l’ha affatto interpretata alla perfezione, risultando deficitaria nelle ripartenze, ad eccezione del gol di Higuain e di un altro paio di contropiedi, con De Guzman poco abile a cucire il gioco e Callejon impegnato molto in fase difensiva, ma assente e pasticcione in quella offensiva, risultato : Higuain ha avuto pochissimi palloni giocabili ed è stato bravo e fortunato a segnare nell’unica occasione propizia.

Nella ripresa Pioli schiera Klose per Ledesma e si sbilancia, proponendo un 4-2-4 molto offensivo, perdendo in queso modo il controllo del centrocampo, con il Napoli che risulta agevolato da questa mossa tattica, soffrendo molto meno.

Sono proprio gli azzurri ad avere ad inizio ripresa due ghiotte occasioni per il raddoppio, entrambe per il Pipita, che servito in profondità trova prima Berisha pronto alla deviazione, poi sfiora il palo con un diagonale quasi perfetto.

Il Napoli soffre fino al termine (molto meno del primo tempo), ma resiste agli assalti biancocelesti (anche  in calo fisico evidente, con molti calciatori poco abituati a giocare due gare di fila, visto l’impegno di Coppa Italia e i numerosi assenti, che hanno obbligato Pioli a schierare nel giro di 3 giorni quasi la stessa formazione), con un Albiol in serata di grazia, coadiuvato da un ottimo Koulibaly nella ripresa.

Bravissimo Strinic al debutto su Candreva, abili e determinati Gargano e Lopez, diga davanti alla difesa. Arrivano anche due occasioni clamorose per Hamsik e Callejon nel finale, che sbagliano a pochi passi dalla porta, ma la gioia non mancherà a fine gara e la vittoria è di quelle che contano.

Ora ci attende un girone di ritorno in cui la statistica è dalla nostra parte, perchè il Napoli ha sempre creato di più di quanto realizzato e subito di più rispetto a quanto concesso, ma in cui si dovranno evitare partite scellerate, mantenendo alta la concentrazione gara dopo gara.

Non dovranno essere commessi errori di distrazione (14 su 24 gol presi da cross in area), gestite meglio le gare e i vantaggi (inammissibili gli scivoloni e i punti persi contro Chievo, Cagliari, Palermo ed Empoli al S.Paolo, oltre ai punti sperperati a Bergamo e Milano con l’Inter) e soprattutto la riconquista del fortino San Paolo.

Un dato che deve far riflettere : gli azzurri hanno perso ben 12 punti in casa sui 27 disponibili, posizionandosi al 7° posto per i punti conquistati in casa, mentre ne ha concquistati ben 18 su 30 fuori casa, in forza dei quali il napoli risulta 2°a un solo punto dalla Juventus, confermandosi squadra da trasferta (dopo il record di vittorie ottenuto l’anno scorso).

Quindi due gli elementi negativi da migliorare : fase difensiva ( e soprattutto attenzione a non perdere le marcature in area) e il nostro Tempio, lasciato impunemente a scorribande e imprese di avversari più che alla portata.

Siamo fiduciosi e ci aspettiamo un girone di ritorno super, un cammino decoroso e soddisfacente nelle Coppe, presupposti fondamentali per tentare di continuare questo progetto con Rafa, Higuain & C..

 

 

 

 
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