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IL Napoli non segna a Oporto, perde 1-0 e spera nell’impresa al S.Paolo

Era importantissimo mettere dentro almeno un pallone nella gara di andata ad Oporto, ma gli azzurri sprecano 4-5 occasioni favorevoli e subiscono il gol dell’agognato ed inarrivabile in estate, Jackson Martinez, l’uomo dei 40 milioni di euro (che ne vale certamente molti di meno).

Benitez schiera Higuain, sperando che il Pipita ci potesse regalare la magìa vincente, anche per questioni statistiche (non segna da 3 anni in Europa fuori casa..e la maledizione continua), ma Gonzalo non sfrutta 2-3 occasioni propizie, grazie anche alle parate un pò fortunose del portiere lusitano Helton e torniamo a Napoli con un 1-0 sul groppone, difficile (ma non impossibile) da ribaltare.

Turn over in parte obbligato per Benitez, che lascia fuori Maggio (forte botta al torace in allenamento, che lo ha costretto a recarsi in Ospedale per gli accertamenti del caso), Inler (non in perfette condizioni), Jorginho (fuori dalla lista…e non invochiamolo ogni partita di Europa league, perchè sa di arteriosclerosi), oltre agli infortunati di lungo corso Mesto e Zuniga (finalmente prossimi al rientro, con le opprtune cautele del caso).

Inoltre Rafa rispolvera dalla naftalina il dormiente Britos (per contenere con il fisico il colombiano Martinez), concedendo un turno di riposo a Fernandez e preferisce Insigne (spesso in gol in Europa) a discapito del veloce e ficcante Mertens, che sarebbe stato più che utile nelle praterie del Dragao.

In campo per l’ennesima fatica gli stakanovisti Albiol, Ghoulam, Callejon e Higuain. Fiducia allo smemorato Hamsik (che fa fatica a ritrovare sè stesso, come ha dichiarato nel post partita), in piena crisi, come in un film americano, in cui il protagonista dimentica il suo passato e incredulo cerca conferme sulla sua reale identità…(ma siete sicuri che ero nu jocatore e’pallone ???).

In mezzo al campo la strana ed improbabile coppia Berahmi-Henrique, che sapranno anche essere buoni interdittori ed efficaci difensori, ma che a far girar la palla e ad impostare il gioco non ci pensano proprio, non sapendolo evidentemente fare.

Il Porto schiera la formazione tipo e l’allenatore Castro deve fare a meno di sole tre pedine (tutt’asltro che fondamentali), proponendo il suo proverbiale 4-3-3-.

In porta l’agile Helton (a discapito dei suoi 35 anni), difesa a 4 con Danilo a destra e Alex Sandro a sinistra, che combattono rispettivamente con Insigne e Callejon, i centrali Maicon e Mangala si occupano di Higuain (e qualche occasione gliela lasciano).

Centrocampo a 3 con Fernando davanti alla difesa, che si occupa (si fa per dire) di Hamsik e sul quale chiude Marekiaro in fase difensiva, mente gli altri duelli sono tra Defour e Carlos Eduardo da una parte e Berahmi ed Henrique dall’altra.

In attacco le ali sono il “trivela” Quaresma ( che ha giocato una partita non male) e il deludente ed evanescente Varela (chi l’ha visto???), che si alternano ad infastidire Revelliere e Ghoulam, mente Albiol e Britos si occupano di Martinez, unica punta centrale.

Il Napoli gioca un primo tempo accorto in fase difensiva e rischia poco o nulla a difesa schierata, mentre i pericoli nascono in seguito a qualche palla persa, come spesso accade, sulla trequarti, da Insigne ed Hamsik.

Ci pensa Reina a sventare il pericolo con un paio di parate (immensa quella sulla botta ravvicinata di Martinez, perso dai due centrali azzurri), mentre è il guardialinee che ci dà una mano, facendo annullare il gol di Carlos Eduardo, segnalando un fuorigioco molto dubbio (non c’era).

Il Napoli non subisce gli avversari, ma fa molta fatica a creare occasioni da gol e a trovare le giuste ripartenze, grazie alle difficoltà a far girare la palla e ad impostare dei poco tecnici Henrique e Berahmi, che costringono Britos e Albiol a ricorrere troppo spesso ai lanci lunghi…(n’avessero azzeccato uno).

I quattro attaccanti non sembrano in giornata di grazia e non riescono, sbagliando a turno, a creare pericoli alla non irresistibile difesa portoghese, con Callejon non sempre preciso nell’assist, Insigne impegnato a rincorrere Danilo più che ad offendere, Hamsik che ci prova, senza trovare sè stesso e la giocata giusta ed Higuain, troppo isolato, che non trova il tempo della zampata vincente sugli unici 2 palloni serviti in profondità da Callejon.

Non demerita Revelliere a destra, ubriacato da qualche finta di Quaresma, ma anche autore dell’unico spunto offensivo pericoloso degli azzurri, con sovrapposizione sulla destra e…udite udite…cross perfetto per Higuain, che per nostra sfortuna, non riesce ad impattare la palla. Bravo Ghulam a sinistra in entrambe le fasi.

Potevamo trovarci sotto di almeno un gol, ma si va negli spogliatoi sullo zero a zero e va bene così.

Benitez si sarà fatto sentire nell’intervallo, perchè gli azzurri iniziano la ripresa con un piglio più offensivo, cercando finalmente la verticalizzazione per andare in gol.

Il tempo di ammirare un’altra paratona di Reina su un bolide dai 30 metri di Fernando diretto all’incrocio e il Napoli si scatena, creando in rapida successione 3 palle gol clamorose : 2 volte Higuain e Albiol di testa su calcio d’angolo vedono le loro conclusioni ribattute da Helton, incredulo per le sue parate e per le carambole che lo favoriscono nell’intercettare i tiri degli azzurri.

In campo internazionale (Benitez lo dice sempre) le occasioni vanno sfruttate, altrimenti gli avversari ti puniscono, e la regola anche ieri è stata rispettata : arriva il gol di Martinez dell’1-0 su corta respinta di testa di Ghoulam in area dopo calcio d’angolo. Il colombiano si coordina di sinistro e la palla si insacca nell’angolino basso alla sinistra di Reina, dopo impercettibile, ma influente deviazione di Albiol, che non consente ad Hamsik di deviare il tiro a due passi dalla linea di porta…con marekiaro che cicca clamorosamente la sfera, che gli passa sotto le gambe…poteva respingerla questo è certo.

Il Napoli non demorde e, nonostante le difficoltà nell’impostare l’azione, cerca di reagire…purtroppo quando la palla passa dai piedi di Berhami ed Henrique si impantana e l’azione si rallenta parecchio (ci va bene se non perdiamo palla).

Hamsik e Callejon cominciano ad accusare un pò di stanchezza, Insigne non incide e il Pipita è spazientito per le occasioni perse.

Benitez inserisce tardivamente, molto tardivamente (mancano 20 minuti scarsi), Mertens al posto di Hamsik e poi anche Pandev per Callejon e, sorprendentemente, Zapata al posto di Higuain a 8 minuti dal termine…decisione poco condivisibile.

Occasione da entrambi io lati nel finale : palo di Quintero su respinta da terra di Britos a 2 passi dalla porta e occasionissima di zapata con carambola sullo stinco del colombiano e palla salvata sulla linea da Danilo.

A tempo quasi scaduto, lo stesso Zapata (in posizione di fuorigioco non rilevata) non riesce a deviare verso la porta un cross di Pandev ela partita termina 1-0.

Al ritorno tra 7 giorni (giovedì 20) al San Paolo dovremo ribaltare un risultato scomodo e ci vorrà il pubblico delle grandi occasioni e una partita perfetta per compiere l’impresa..non sarà facile, ma nemmeno impossibile…il Porto è una buona squadra, ma la sua difesa è ampiamente perforabile…per me gli faremo il riPorto..

 

 

 

 

 

 

 

 
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1 Comment  comments 

One Response

  1. ALESSANDRO TORRE

    purtroppo da un pò di tempo viviamo alla giornata, sperando in occasioni ed in un po di fortuna… Tutto il resta sarebbe noia, noia, noia se però non ci fosse quella tensione dovuta alla “strizza” che ci accompagna durante i 90 minuti più recupero.. A quando, testa, forza, sicurezza, limpidezza e predominio?
    In attesa del riPorto io faccio gi scongiuri.. e reciterò, prima della partita: “TERQUE QUATERQUE GRATTAZIO PALLARUM, DEINDE, DETRACTO PILO, DIGITUM IN CULUM MITTERE” che funziona meglio del nostro ” “Aglio fravaglio fattura ca nun quaglia, corna e bicorna, cap’ alice capa d’aglio…..”

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