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IL NAPOLI MATA IL TORO : rocambolesco 5 – 3 con ribaltone nei minuti finali

Dopo la sosta per gli impegni delle nazionali, un  Napoli in piena emergenza, con ben 13 giocatori azzurri sparsi in ogni punto del globo per giocarsi le qualificazioni ai prossimi mondiali in Brasile, riesce con una gara rocambolesca e dalle mille emozioni ad espugnare il campo del Torino e ad imposi per 5 reti a 3, in una partita di altri tempi, con colpi di scena a ripetizione, risolta dagli uomini di Mazzarri nei minuti finali.

Il Napoli passa in vantaggio per 2 volte grazie a due prodezze di Dzemaili, raggiunto dai granata e addirittura in svantaggio a 10 minuti dal termine per 3-2, riesce in un’impresa titanica, riuscendo a ribaltare il risultato, prima pareggiando la gara con un’altra perla di Dzemaili (tripletta incredibile e impensabile per lui e per tutti noi) e poi riuscendo a vincere con una doppietta d’autore di Cavani tra l’85° e 90° minuto.

Una vittoria che esalta gli azzurri e tiene a distanza il Milan (che si impone per 1-0 sul campo del Chievo, squadra capace di battere solo i fantasmi azzurri nelle ultime 10 gare), ancora a due (soli) punti dal secondo posto occupato dai partenopei, con Balotelli sempre sugli scudi (da una sua punizione deviata da Puggioni nasca il tap -in vincente di Montolivo).

Mazzarri deve fare a meno di De Sanctis (infortunato) e schiera l’incerto e incartapecorito Rosati tra i pali, sceglie gli uomini che ha potuto allenare durante il fina settimana per la difesa a tre Gamberini – Cannavaro e Britos (fuori Campagnaro stanco e reduce da ben 2 gare con la nazionale argentina), in mezzo al campo Berhami viene recuperato in extremis e va a fare coppia con Dzemaili (preferito ancora una volta ad Inler, in pausa di riflessione). Sulle fasce Maggio a destra e Zuniga a sinistra, più adatto per caratteristiche a contrastare lo spauracchio Cerci. In attacco con l’enigma Cavani, tornato solo in mattinata dall’Uruguay e giunto in aereo direttamente a Torino, decide di schierare Pandev ed Insigne, con Hamsik a supporto, preferendo tenere in panchina il matadòr e farlo entrare al momento opportuno e se necessario (scelta rivelatasi azzeccata).

Ventura, ex azzurro per meno di 6 mesi all’inizio dell’avventura in serie C, allenatore preparato e votato al gioco, propone il solito 4-2-4, un pò meno offensivo del solito per quanto riguarda gli interpreti deputati all’attacco. Difesa a 4 con D’ambrosio e Darmian sulle fasce, Rodriguez e Glik centrali. Due mediani davanti alla difesa Basha e Gazzi e 4 attaccanti, si fa per dire, con Santana a sinistra per bloccare le avanzate di Maggio, Cerci a destra a duellare con Zuniga e Vives dietro la prima punta Barreto.

Il Napoli ad inizio gara ha qualche difficolta a contenere gli inserimenti degli attaccanti del Toro, rapidi e veloci e che non danno punti di riferimento (tipico delle squadre di ventura) ai tre prestanti e più lenti difensori azzurri, Santana mette più volte in difficoltà maggio e Cerci sbuca alle spalle di Zuniga, sorprendendolo, con Berahmi che è costretto a tamponare più di una falla ea d aiutare molto il reparto arretrato.

Il Napoli, orfano del matadòr, attacca con Insigne prima punta di movimento, da servire in profondità e Pandev alle spalle. Insigne è bravo a retrocedere e a favorire gli inserimenti di Dzemaili e degli uomini di fascia.

Al 10° minuto, dopo aver conquistato un paio di calci d’angolo, il Napoli passa in vantaggio con un bolide di Dzemaili servito all’indietro da Insigne che batte il corner con uno schema sicuramente studiato in allenamento, la palla calciata in maniera perfetta si infila alle spalle di Gillet, coperto da un nugolo di compagni e avversari.

Il Toro ha subito l’occasione per il pareggio, ma Santana, servito da un perfetto cross di Cerci, solo davanti a Rosati, a difesa imbambolata spedisce per nostra fortuna alto sulla traversa da due passi.

Il Napoli domina in mezzo al campo e il Torino, in sofferenza, sposta all’indietro il proprio baricentro, concedendo spazi agli azzurri, che non sono cinici e non approfittano in fase di ulttimo passaggio e di conclusione delle occasioni create (anche se non vi sono palle gol clamorose).

Come sempre, ogni qualvolta il Napoli dà l’impressione di dominare e controllare la gara, succede l’imponderabile ed il Torino segna alla mezz’ora l’inaspettato ed improvviso gol del pareggio : su angolo si crea una mischia in area, con battie ribatti e con i difensori che non riescono a spazzare l’area, dopo una serie di rimpalli la sfera giunge a Barreto, solo davanti a Rosati, che esce alla disperata, ma non riesce a deviare la palla che si insacca (non esce con il corpo sulla palla), nonostante il disperato tentativo di salvataggio sulla linea di Cannavaro. Un gol rocambolesco e impensabile da prendere per una squadra di serie A. Fagiolata difensiva e pareggio regalato al Torino.

Il Napoli infastidito dal pari del Torino fatica a costruire azioni pericolose e comincia anche a sbandare un pò nelle retrovie, per fortuna una discesa di Maggio si conclude con un netto fallo di Darmian su di lui in area : calcio di rigore, tocca ad Hamsik (rigorista vice Cavani), che decidere di rispettare le gerarchie, nonostante la richiesta di Pandev di calciarlo, ma sbaglia, facendosi respingere il tiro poco angolato e lento da Gillet, pararigori per eccellenza, che intuisce la direzione della palla ben prima del calcio.

Si va negli spogliatoi con il risultato di 1-1, con il Napoli, che pur disputando una partita gagliarda, si è fatto rimontare in maniera scellerata dopo il vantaggio, non sapendo approfittare del calo psicologico del Torino e non riuscendo ad essere incisivo e cinico per chiudere la gara, sbagliando per di più il calcio di rigore.

Pur arrivando nei pressi dell’area granata, con facilità, grazie ai buoni movimenti offensivi delle tre mezze punte, Insigne-Hamsik e Pandev e alla verve di Zuniga e Dzemaili, gli azzurri hanno peccato nell’occasione del pareggio granata, non sembrando irreprensibili e sicuri nel pacchetto arretrato.

Nella ripresa Mazzarri non inserisce subito Cavani, anche perchè..pronti via…gli azzurri passano subito in vantaggio con un altro tiro, stavolta dal limite dell’area, di Dzemaili, su imbeccata di Hamsik dal fondo sulla sinistra, passaggio all’indietro di Marek e nuova stilettata dello svizzero, che si infila alll’angolinio basso alla destra di Gillet.

Il Napoli sfiora il terzo gol con Insigne su punizione (palla al lato) e di nuovo con Dzemaili che si inserisce centralmente tra le maglie della difesa granata e, imbeccato da un magico tocco al volo di Insigne, si trova solo davanti a Gillet, ma locentra, stremato dalla lunga corsa verso l’area.

Il Napoli continua, però a balbettare in difesa, dove Cannavaro, oggi spesso in ritardo e con fatica a leggere le situazioni difensive, interviene pericolosamente in area sul neo entrato Meggiorini (che ha preso il posto di Vives), ma l’arbitro per nostra fortuna giudica non da massima punizione  l’intervento. Lo stesso Cannavaro cerca il gol personale con una sèpettacolare rovesciata acrobatica in area granata, ma Gillet blocca.

Dopo 20  minuti, Mazzarri inserisce il Matadòr nel tentativo di chiudere i giochi, al posto di uno stanco Insigne, che ha corso molto e che si è ben disimpegnato nel ruolo di finto centravanti, eseguendo i m ovimenti giusti, in ottima sincrasia con quelli di Pandev ed Hamsik.

Dopo appena otto minuti dall’ingresso in campo, appena il tempo di assistere ad un tiro di Cerci alto, Cavani tocca la palla con le mani in area azzurra a l’arbitro fiscia il rigore, calciato da Jonthas (appena entrato al posto di Barreto). Rosati non può farci nulla e non riesce a toccare, ma solo a intuire la traiettoria della palla all’angolino basso alla sua destra. 2-2 e tutto da rifare !!!

Il Napoli si getta in avanti, ma è il Toro a segnare il gol del 3-2, con Meggiorini che ruba la palla ad uno stralunato Britos al limite dell’area azzurra, con il difensore che la combina veramente grossa, scarta l’impalpabile Rosati e appoggia nella porta sguarnita 3-2 Torino a 10 minuti dal termine, una vera beffa, dopo che si era condotto una gara a tratti brillante, ma rovinata da errori difensivi collettivi e dei singoli, veramente deprecabili.

Non penso che i tre difensori azzurri fossero preoccupati dall’assenza di De Sanctis e dalla eterea presenza di Rosati tra i pali, in tal caso avrebbero dovuto triplicare le forze e non il numero degli errori in marcatura e disimpegno, tra l’altro il trio difensivo, senza Campagnaro, appare troppo lento e macchinoso, considerate anche le caratteristiche degli attaccanti del Torino, veloci e sguscianti, come Barreto, Vives e Cerci e Jonathas.

Ma succede quello che non ti aspetti e che forse non riuscerebbe nemmeno a sognare il più sognatore ed incallito dei tifosi: il Napoli in soli dieci minuti segna 3 gol con  un altro Jolly pescato da Dzemaili dopo un minuto dal vantaggio granata, con la stessa identica dinamica dei primi due, tiro forte e preciso di esterno destro da fuori area , veramente pregevole, su cross all’indietro di Zuniga (sempre dal lato sinistro) e con le ennesime 2 perle di Cavani, punizione dal limite che batte Gillet, superando la barriera e insaccandosi imparabilmente sul palo coperto e colpo di testa su azione di contropiede, conclusa da un perfetto cross di Armero, subentrato a un disperato britos (autore di una “topica” vistosa e grave).

5 -3 per gli azzurri, inaspettato e rocambolesco (identico risultato con cui il Napoli con lo scudetto in petto vinse a Torino contro la Juventus nella stagione 86-87, quella dello scudetto al diavolo di Sacchi) che rilancia i partenopei e fa trascorrere ai tifosi veramente una serena Pasqua.

Forza ragazzi non mollate : alla prossima Napoli – Genoa e Fiorentina – Milan

 

 

 

 

 
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