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ALTRI 2 PUNTI GETTATI al VENTO : 2-2 al SAN PAOLO contro il CATANIA

Alla vigilia questa partita era temuta, sia per la stanchezza di numerosi protagonisti azzurri che per lo stato di grazia e le ottime potenzialità mostrate in questo campionato dal Catania di Montella (vera rivelazione di stagione), ma dopo il doppio vantaggio ottenuto dagli azzurri, che hanno disputato un ottimo inizio ripresa dopo il classico 0-0 rimediato nella prima frazione di gioco (nella quale potevamo addirittura trovarci sotto di un gol), nessuno avrebbe pensato all’ennesima delusione.

Con l’Udinese bloccata dal Palermo e la Lazio in difficoltà per tutta la gara contro un combattivo Cagliari (1-0 per i biancocelesti a soli 2 minuti dal termine), il Napoli aveva l’obbligo di portare a casa i tre punti per sferrare l’assalto definitivo al terzo posto, occupato dai biancocelesti ad un solo punto di distacco dagli azzurri, ed invece, grazie alle ennesime scelleratezze e distrazioni difensive, i punti di distacco dall’obiettivo primario dei partenopei salgono a tre.

Mazzarri conosceva a menadito le insidie sottese a questa gara ed è stato uno dei più delusi e amareggiati dal risultato finale, vedendo tutto quanto di buono si era riuscito a costruire durante la partita sgretolarsi all’improvviso, senza possibilità di reagire e rimediare alle amnesie difensive.

Eppure nel primo tempo la fase difensiva aveva retto bene al pur pericoloso attacco catanese (Bergessio, Gomez, Barrientos, classici piccoletti dinamici, adatti ad infastidire il Napoli, erano stati abilmente disinnescati, anche se con qualche difficoltà). Fernandez, impiegato da centrale per lo stanco e annebbiato Cannavaro, aveva dimostrato di sapersela cavare egregiamente, ben sorretto da Aronica e Campagnaro. Gargano sembrava in palla e Dzemaili volitivo. Ironia della sorte era proprio l’attacco a mostrare poca “verve”e ad avere le polveri bagnate, con Cavani stremato, Lavezzi non in giornata di grazia ed Hamsik poco continuo nelle giocate. Da non dimenticare le fasce, dove Zuniga appariva stanco e meno propositivo del solito e Dossena confermava il suo scarso periodo di forma. Le occasioni più pericolose (solo 2) erano per il Catania (più di un dubbio sul rigore non concesso a Bergessio, con Aronica che lo sgambettava con tutto il suo mestiere, ad un passo dalla porta e dal gol).

Nella ripresa, sventato il pericolo con Gomez che sbagliava una facile occasione tirando alle stelle da favorevolissima posizione, il Napoli si svegliava , grazie alle percussioni di Dzemaili e soprattutto grazie all’estro e la fantasia del subentrato Pandev, che cambiava marcia alla squadra, conferendo quel tocco di imprevedibilità e pericolodità decisivo con le sue giocate.

Proprio Pandev metteva in porta Cavani (che gol sbagliato dal Matador), prima del sussulto generato da un bolide di Dzemaili dalla lunga distanza che piegava le mani al pur bravo Carrizo, infilandosi nell’angolino alto alla destra del portiere.

Il Napoli teneva botta e partiva in contropiede ed ancora Pandev ispirava Cavani, che da ottima posizione centrava il palo con un morbido diagonale, salvo ribadire in rete con un’altra stilettata ad incrociare sul secondo palo, con la palla che  dopo aver colpito il legno si insaccava in porta.

Assafà… 2-0 e delirio al San Paolo.

Ed invece il vero delirio ancora doveva arrivare, con il Napoli che aveva due ottime occasioni per triplicare (clamoroso palo di Pandev, dopo spettacolare azione personale e tiro preciso rasoterra in diagonale e conclusione di Dzemaili ribattutta con il corpo da Spolli, a portiere battuto) e subiva il gol del 2-1 per l’ennesima volta su calcio da fermo: angolo e stacco di Spolli, che colpisce indisturbato la palla al centro dell’area di testa e la manda all’incrocio, con Campagnaro che non lo marca, seguendo la traiettoria del pallone, che dire “calcola male” appare un eufemismo. Altra svagatezza di Hugo, che ormai, se è la somma che fa il totale, ci condanna a prendere gol inesorabilmente nelle ultime 5-6 gare.

La frittata arrivava a 5 minuti dalla fine e di nuovo su calcio d’angolo, stavolta battuto alto e centrale da Barrientos, sul quale De Sanctis sceglie colpevolmente di non uscire (forse condizionato da un paio di uscite da brividi effettuate durante la gara), favorendo l’inserimento del neo entrato Lanzafame, che anticipa Zuniga e infila la palla in porta dopo favorevole rimpallo da due passi.

Finisce con un altro pareggio (soffriamo di pareggite come la Juve quest’anno…soprattutto in casa) che rappresenta un altro piccolo, ma grande passo falso, sperando che non risulti decisivo ai fini della qualificazione in Champions League…obiettivo fondamentale da raggiungere, dopo la finale di Coèppa Italia e la sicurezza di essere comunque in Europa anche la prossima stagione.

 
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3 Comments  comments 

3 Responses

  1. Carlo

    Ciao Gianlu’…sbilanciati…fammi una previsione su Juve Napoli.

  2. Carlo

    Infatti, il pareggio lo escludo anch’io.

    Certo che se l’alternativa e’ o grande impresa o grandi polemiche arbitrali..preferisco la seconda opzione…:)

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